Il Papa regala “una giornata al circo” ai bisognosi, appello degli animalisti

Enpa si fa portavoce di quei fedeli che non amano il circo animato dagli animali e lancia un appello affinché Papa Francesco rivolga il suo sguardo misericordioso e caritatevole ai fratelli più piccoli.

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«Ella ci insegna con il Suo alto Magistero che la perfezione non è di questo mondo e che ogni essere umano deve tendere al miglioramento dei propri comportamenti e del proprio spirito. Ci chiediamo, con stupore, Santità come questo Suo Magistero possa coniugarsi con la costante, ripetuta e mai superata disattenzione che la Cattedra di Pietro riserva agli animali. Ne è testimonianza nel tempo l’attenzione dedicata ai circensi pure essendo note le condizioni di disagio, dovute alla innaturale condizione di detenzione e allo sfruttamento, quando non al maltrattamento – e comunque diseducative – in cui gli animali vengono costretti ad esibirsi». Inizia così l’appello che la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, in occasione della “giornata al circo” che Papa Francesco ha donato ai bisognosi, regalando loro, per oggi, un pomeriggio al circo. Il Pontefice attraverso l’Elemosineria Apostolica ha invitato i poveri, i senzatetto, i profughi, un gruppo di carcerati, le persone e famiglie più bisognose, insieme ai loro volontari, a partecipare ad uno spettacolo circense. Durante l’Udienza Generale, papa Francesco si è rivolto alle persone del circo: “La gente che fa spettacolo nel circo crea bellezza, sono creatori di bellezza. E questo fa bene all’anima. Quanto bisogno abbiamo di bellezza!”.

Ma ribatte l’Enpa: «La stragrande maggioranza delle persone e dei fedeli – prosegue Rocchi – ritengono che l’amore per gli animali non debba essere sacrificato all’amore per il prossimo, ma al contrario faccia parte di un armonioso sentire, come oltre sette secoli fa insegnava al mondo il Santo di cui Ella ha scelto di portare il nome».

«Ella – conclude Rocchi – rappresenta per il mondo un riferimento di sensibilità ecumenica che non può non comprendere tutte le creature che con noi abitano la terra. Abbia anche per queste creature la pietas che Francesco propose al mondo in tempi ben più bui di quelli attuali».