Da Gemona ad Agrigento, arrivano le ferrovie turistiche su tratte in disuso

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La Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura la proposta di legge per l’istituzione dei ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in un aree di particolare pregio naturalistico e archeologico. Il provvedimento è stato votato all’unanimità e coinvolge diciotto linee classificate come tratte ad uso turistico, che sono: Sulmona-Castel di Sangro, Cosenza-San Giovanni in Fiore, Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio, Sacile-Gemona, Palazzolo-Paratico, Castel di Sangro-Carpinone, Ceva-Ormea, Mandas-Arbatax, Isili-Sorgono, Sassari-Palau Marina, Macomer-Bosa, Alcantara-Randazzo, Castelvetrano-Porto Palo di Menfi, Agrigento-Porto Empedocle, Noto-Pachino, Asciano-Monte Antico, Civitavecchia-Capranica-Orte e Fano-Urbino.

“La proposta di legge rappresenta un altro importante passo della ‘cura del ferro’ – dichiara  il Ministro Graziano Delrio – L’istituzione di ferrovie turistiche reimpiegando linee in disuso in aree di pregio, alcune delle quali risalgono alla fine dell’Ottocento, insieme alla valorizzazione dei mezzi ferroviari storici, avranno importanti sulla proposta turistica di cui il Paese si arricchisce. Il territorio dispone di potenzialità che meritano di essere valorizzate e condivise. Una valorizzazione – conclude Delrio – che sarà esercita attraverso il massimo coinvolgimento delle Regioni”.

Ed è proprio qui il nodo: secondo il testo di legge, il costo del recupero delle ferrovie dismesse ricade all’interno del contratto di servizio tra lo Stato o le Regioni con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, per cui il rischio è che investano solo le regioni che sono già virtuose nell’utilizzo delle ferrovie turistiche.