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Barche all’assalto di Giannutri: “Campi boe a numero chiuso come a Capraia”
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La striscia

Con l’arrivo della bella stagione riparte l’assalto a Giannutri da parte delle imbarcazioni provenienti dai porti della terraferma. “Domenica 8 luglio l’intero Golfo dello Spalmatoio – così come anche a Cala Maestra – si erano riempiti di centinaia di barche di tutte le stazze che hanno senza problemi buttato le loro ancore sulle praterie di Posidonia oceanica e sulle Pinna nobilis – i più grandi bivalvi del Mediterraneoche nei fondali dell’Isola formano dei veri e propri “giardini”, racconta Emanuele Zendri di Legambiente Arcipelago Toscano. “Purtroppo dopo 22 anni di Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, a 36 anni dalla prima legge sulla protezione del mare che la prevedeva e a 27 anni dalla legge quadro sulle Aree protette che ne ribadisce l’istituzione, ancora non è stata realizzata l’Area Marina protetta così come era stato previsto per legge. E queste due zone non ricadono nel regime di protezione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di cui Giannutri invece fa parte. Ma anche senza il lungo processo di istituzione – racconta Zendri a Italiaambiente – questi due specchi di mare potrebbero essere tutelati istituendo dei campi boe a numero chiuso, come già è stato fatto a Capraia. Questo intanto consentirebbe di regolamentare l’accesso e non gettare l’ancora sul fondale direttamente nelle prateria di Posidonia oceanica e Pinna nobilis, ma di ormeggiare legandosi a un gavitello, fissato con una cima a una base posta sul fondale”.

E i danni prodotti dalle ancore in anni di ancoraggio selvaggio sono ben evidenti sulle praterie di posidonia, una volta molto più abbondanti. Molte barche poi, si ancorano a pochi metri dagli scogli determinando ancora di più un danno ai fondali di questa splendida Isola.
“Vorremmo sapere allora – incalza Zendri – quando finalmente Giannutri diventerà Area marina protetta e quando si comincerà sul serio a salvaguardare la sua notevole biodiversità marina. Chiediamo quindi, al Ministero dell’Ambiente, al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, alla Regione Toscana e al Comune dell’Isola del Giglio di lavorare insieme affinché Giannutri venga una volta per tutte tutelata. Ci piacerebbe assistere sempre più spesso a incontri sorprendenti come quello avvenuto a Cala Spalmatoio domenica mattina quando la Cala è stata visitata da uno splendido pesce spada, e vedere sempre meno barche che assaltano l’Isola”.

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