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Milioni di giovani in piazza per il “Climate Strike”: in Italia coinvolte 235 città
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La striscia

La giornata mondiale della ribellione giovanile dei #FridayForFuture, lanciata qualche mese fa da Greta Thumberg, registra numeri impressionanti e sono un segnale importante per il futuro dell’umanità: sono milioni i giovani e i cittadini che per la prima volta si sono riversate in più di 2000 piazze di 123 Paesi per il Global Strike For Future. Una marea che ha invaso anche l’Italia, prima nazione al mondo per numero di adesioni con 235 città coinvolte da nord a Sud della Penisola. In 150 località, Legambiente è stata in prima linea. “Oggi – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è una giornata storica per l’Italia. In piazza è scesa una marea di giovani che merita risposte adeguate, soprattutto da parte del governo italiano da decenni impegnato a strizzare l’occhio solo alle lobby delle fossili. Il primo sciopero degli studenti italiani sui cambiamenti climatici è una novità assoluta per chi, come noi, si batte dal 1980 per combattere i cambiamenti climatici. Siamo scesi in piazza con loro perché questa rivoluzione è già in atto e non può più attendere. Il Governo italiano azzeri immediatamente i 16 miliardi di euro di sussidi che ogni anno regaliamo alle società petrolifere”.

Anche Federparchi ha aderito allo sciopero per il clima. Giampiero Sammuri, presidente della federazione, per l’occasione ha dichiarato: “Ritengo utile sottolineare come anche il sistema delle aree protette può offrire un contributo nella direzione delle politiche di mitigazione e adattamento ai mutamenti del clima. Nei parchi si portano avanti attività preziose di difesa degli habitat e della biodiversità e, allo stesso tempo, si sperimentano strategie e modelli di sviluppo sostenibili per l’ambiente che possono essere di grande utilità per il territorio e le comunità di tutto il Paese, a maggior ragione a fronte dei cambiamenti climatici”.

A scendere in piazza oggi anche i giovani di Marevivo che hanno sottolineato l’importanza di difendere gli oceani dai cambiamenti climatici e rivendicato un’azione concreta da parte dei Governi per contrastare il riscaldamento globale. “Non possiamo più ignorare l’impatto che il nostro stile di vita ha sul Pianeta. Dobbiamo cambiare – dichiara Mariagiovanna Giuliano responsabile sezione giovani di Marevivo – e questa è l’ultima occasione per farlo, è proprio questo che rivendica la nostra generazione: è possibile immaginare un nuovo modello di coesistenza tra esseri viventi sul Pianeta, basato sul rispetto e la sostenibilità delle risorse ambientali”. “Il mare ricopre il 71% per cento della superficie terrestre ed è il principale regolatore del clima. Il riscaldamento globale – sostiene Simone Fazio, studente di biologia marina all’Università politecnica delle Marche e volontario di Marevivo – ha un effetto diretto sull’ecosistema marino. Abbiamo partecipato oggi con tutti i giovani, studenti di scuole ed università, perché il cambiamento climatico è un problema reale. Non possiamo più sottovalutarlo, siamo la prima generazione che ha rilanciato questo problema ed è riuscita ad organizzare una mobilitazione di questo tipo, a livello globale, ed è anche l’ultima che dovrà impegnarsi per cambiare rotta”.

 

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