Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in occasione della 14ma Conferenza delle parti (Cop14) della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Desertificazione, annuncia “il sostegno dell’Italia al progetto visionario “la grande muraglia verde”, un’opera unica composta da tanti progetti con l’obiettivo di fermare la desertificazione e di riportare alla vita terre e territori”. A Facebook affida le proprie parole e specifica: “Abbiamo bisogno che tutti i Paesi facciano la loro parte. Noi – come Paese Italia a nostra volta colpiti in alcune regioni dalla desertificazione – mettiamo a disposizione progettualità e tecnologie made in Italy per sviluppare progetti per il recupero di 20.000 ettari di aree nel Sahel degradate. Queste terre potranno così tornare fertili e coltivabili dando la possibilità a 300.000 persone di beneficiare di nuove fonti di reddito e quindi offrendo loro un’alternativa, affinché non siano più obbligate ad abbandonare i loro territori”. Una vera e propria riabilitazione del concetto di “muro”, che Costa intende così: “Le siccità persistenti, la mancanza di cibo, i conflitti per la scarsità di risorse portano a flussi migratori sempre maggiori e nessun muro di cemento potrà contenerli. I muri, nella storia dell’umanità, sono legati a un’immagine, negativa, di divisione e separazione. Ma non sempre”