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Un sentiero naturalistico al posto dell’ecomostro: al Circeo una battaglia durata 47 anni
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La striscia

Con una determina del direttore Paolo Cassola, il Parco Nazionale del Circeo ha impegnato 40mila euro per la realizzazione del “Sentiero naturalistico della Legalità ‘Quarto Caldo'” sul Promontorio del Circeo nel territorio del Parco. Il Sentiero, snodandosi tra le bellezze naturalistiche e paesaggistiche, racconterà e terrà per sempre viva la memoria sulla storia del tentativo del cosiddetto “Sacco” del Promontorio più famoso d’Italia.

Il Picco di Circe, nel Parco Nazionale del Circeo
Il Picco di Circe, nel Parco Nazionale del Circeo

Una vicenda lunga e complessa che caratterizzò la nascita di uno dei primi ecomostri di Italia con una previsione edificatoria di circa 100.000 metri cubi su 3 ettari in una zona di grande pregio naturalistico. Nasce tutto da una licenza edilizia del 1973 rilasciata dal Comune di San Felice Circeo, che dà il via a questa grande e abusiva edificazione su un’area già all’interno del Parco nazionale. Da quel momento tra edificazioni e denunce iniziò un lungo iter giudiziario e amministrativo durato decenni che tentava di salvare i rustici realizzati e di completare la lottizzazione avviata. La vicenda giudiziaria fortunatamente ha poi visto una positiva conclusione a favore dei ricorrenti Ente Parco e Comune di San felice Circeo che dal 1976, annullando le licenze edilizie e dando priorità all’azione di abbattimento, affermò con le sue successive amministrazioni, una precisa volontà edilizia di doveroso contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio soprattutto all’interno del Parco. “Un risultato raggiunto – sottolinea l’Ente Parco –  grazie anche, e sarà doveroso ricordali, ad alcuni protagonisti positivi di quella vicenda, tra i quali il giudice Luciano Infelisi ed il giornalista Antonio Cederna, accanto alle associazioni ambientaliste e non solo”.

L’obiettivo è dunque quello di creare il “Sentiero naturalistico della legalità di Quarto Caldo”, accanto ad iniziative tese a mantenere una memoria storica su una vicenda oggi conclusasi a favore sia del ristabilimento dei principi di legalità, anche con una quasi completata bonifica dei siti interessanti, a fronte di uno sciagurato progetto di cementificazione di uno dei territori più belli del Parco. L’obiettivo principale è favorire una riflessione culturale e pedagogica sui concetti di cittadinanza attiva, giustizia e responsabilità individuale, acquisendo consapevolezza su come promuovere cambiamenti sociali attraverso azioni concrete e costruire in particolare con le scuole un percorso per proporre una cultura della legalità, intesa come impegno civile e senso della collettività, a tutela dell’ambiente e del Parco come bene comune. Da anni si parla del Sentiero della legalità a Quarto Caldo e finalmente con l’impegno e la volontà dell’Ente Parco l’idea potrà diventare realtà.

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