13.9 C
Los Angeles
martedì, Marzo 19, 2024

In Italia 250mila celiaci, crescono diagnosi e 70% donne

(Adnkronos) - Sono 251mila le persone in...

Caso Acerbi, giudice sportivo chiede approfondimento a procura Figc

(Adnkronos) - Sul caso Acerbi "il Giudice...

Ascolti tv, Lolita Lobosco su Rai1 vince prime time lunedì 18 marzo

(Adnkronos) - Lolita Lobosco ha vinto ancora...

Animali domestici al tempo del Coronavirus, tutte le risposte nel vademecum dell’Enpa
A

La striscia

Gli animali non trasmettono il coronavirus, è bene ribadirlo subito e con chiarezza. Ma nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 è indicato che vada tutelato il “bene salute”, di umani e non umani.
Come comportarsi allora con i nostri animali domestici? Ecco alcune domande e alcune risposte, selezionate dall’Ente Nazionale Protezione Animali che in queste ore sta fornendo molte informazioni utili al netto del rispetto delle regole sanitarie: distanza di sicurezza, pulizia accurata e continua delle mani, attenzione a non portarsi le mani alla bocca e agli occhi, evitare abbracci tra umani. 

Posso uscire all’aperto con il mio cane?
Sì, purché per lo stretto tempo necessario all’espletamento delle sue esigenze fisiologiche dell’animale, nell’imminenza dell’abitazione dove ci si trova e, qualora si incrociasse qualche altro individuo, rispettare la distanza interpersonale minima di almeno un metro.

Posso portare il mio animale dal veterinario? Posso andare a trovare il mio animale ricoverato? Posso andare riprenderlo dopo il ricovero?
In caso di emergenza (esempio: il cane o il gatto sta male) si configura lo stato di necessità, quindi è possibile sempre avendo in tasca l’autocertificazione. Si consiglia di contattare telefonicamente prima il veterinario per verificare l’apertura dell’ambulatorio e la possibilità di essere accolti in sicurezza. Se invece la visita veterinaria non è una emergenza ma è indifferibile, è possibile portare l’animale, ma occorre chiedere al veterinario una dichiarazione con la quale si attesti l’indifferibilità della visita. Durante il ricovero il nostro animale dovrà restare presso la struttura veterinaria e noi dovremmo astenerci dal fargli visite, a meno di specifiche e giustificate esigenze comprovate dal medico-veterinario. Se, invece, si tratta di andare a riprendere il proprio animale dal veterinario dopo un ricovero, è importante allegare il foglio di dimissione del veterinario (bisognerà chiedergli di anticiparcelo tramite email). In tutti gli altri casi, bisogna restare a casa.

In caso di ricovero urgente per presunto contagio da coronavirus, cosa succederà ai miei animali?
Gli animali di proprietà di un ricoverato devono poter venire regolarmente accuditi da parenti, vicini o da amici incaricati, i quali si tuteleranno con i normali dispositivi di protezione non dagli animali, che notoriamente non veicolano il virus, ma dall’ambiente in cui essi vivono. In caso di impossibilità di accudimento è assolutamente necessario avvisare il servizio veterinario pubblico e/o la Polizia Locale riguardo alla presenza degli animali presso l’abitazione del ricoverato. È consigliabile appendere alla porta di casa, o lasciarlo in casa ben in vista (insieme al libretto sanitario ed eventuali prescrizioni terapeutiche specifiche), un modulo che avvisi della presenza del nostro amico animale affinché qualcuno si occupi di accudirlo. E’ possibile scaricare il modulo QUI http://www.enpa.it/upload/content/20203221816442.pdf

Queste e molte altre risposte nel Vademecum completo.

FLASH

Le ultime

In Italia 250mila celiaci, crescono diagnosi e 70% donne

(Adnkronos) - Sono 251mila le persone in Italia con una diagnosi di celiachia, il 70% donne. Nel 2022 sono...

Forse ti può interessare anche

Ricevi il notiziario ogni mattina nella tua casella di posta. La tua biodiversità quotidiana!

Italiaambiente24: un luogo, la sintesi. Dal lunedì al venerdì.

Grazie per esserti iscritto a Italiaambiente24!

A partire dalla prima edizione utile, riceverai il notiziario nella tua casella di posta.