Pasqua sul Monte Cairo, vigilia d’inermi e di armati

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La copertina di Alleluia da Montecassino

1944 – MONTE CASSINO, LINEA GUSTAV

L’otto aprile del 1944 cadeva di sabato. Sabato Santo, ma sulle pendici del Monte Cassino stava per esplodere quella sanguinosa battaglia che poi a giugno portò gli eserciti alleati a Roma. 
Fulcro di quella tempesta di fuoco e di bombe anche sull’Abbazia, dove Benedetto da Norcia aveva fondato il suo Ordine, il Monte Cairo che domina la consolare Casilina.
Già, ma chi c’era su quel massiccio?. 
Ve lo facciamo raccontare in tre puntate da “Alleluia da Montecassino ” spulciando qua e là fra oltre duecento pagine. Con il gentile consenso degli  eredi. Un libro inedito ma corretto, anche nelle bozze, dal suo autore Alberto Coppo, docente di lettere e pedagogia, giornalista e scrittore prematuramente scomparso. 
Nella puntata di ieri l’autore risponde all’interrogativo e ci presenta l’uomo, almeno come lui lo immagina. L’uomo soldato, guerriero capace di mettere a ferro e fuoco anche un’ Abbazia famosa….di uccidersi corpo a corpo. 
Poi lo spirito spegne ogni velleità, l’uomo va in riflessione, si scambia una sigaretta…si commuove e raccoglie un bambino disperso. “…nella sventura ha imparato ad amarsi”.
E sottoscrive un patto d’alleanza, per il futuro di Marco. 
(seconda puntata).

Di Angelo Pennacchioni

…VIGILIA D’INERMI

  Con la distruzione dell’Abbazia la vita s’era fatta più misera per i profughi sul monte , però nella sventura avevano imparato ad amarsi e s’aiutavano tutti e tutti cercavano di difendere i bambini dal disagio e dalle sofferenze. Tanti in quei tre mesi erano emigrati in paesi più lontani dal fronte, specialmente se avevano mezzi o parenti a cui andare a chiedere ospitalità; ma i più erano rimasti, o sperando in un rapido spostamento del fronte, o perché altrove non avrebbero saputo a chi rivolgersi, o più semplicemente, perché non aveva cuore di staccarsi da quei luoghi dove erano nati ed avevano vissuto.
  Marco era troppo piccolo per decidere, stava col vecchio Pasquà sistemato con altri, alle grotte degli eremiti, in una spaccatura del monte con intorno alberi secolari e una radura al centro attraversata da un ruscelletto.
  C’era il disagio, c’era la guerra ma vivevano.
  S’erano costruito un forno e avevano impiantata  all’aperto sotto una tettoia una cucina.
  La vecchia signora Rosi, la maestra, già al terzo giorno aveva riaperta la scuola. Una vera scuola con due file di lastroni  semicerchio sull’erba per sedili.
  Il piccolo Marco “Beato lui!” lo invidiavano i ragazzetti della colonia, non andava a scuola e poteva trotterellare e capitombolare in libertà . proprio come Marisina, Peppin o Strillasempre e Mariolino “Beati loro!”.
  Per Pasquà e Marco il Capraro aveva offerto ospitalità nella sua casa sull’altro versante del monte….

…VIGILIA D’ARMATI

  Proprio in quel momento al soldato Ans Maisner arrivò una lettera, una scrittura sconosciuta, tanto che prima di aprirla se la rigirò tra le mani cercando d’indovinare…Peter Fiscer, Peter Fiscer…?  Sorrise al ricordo di quel simpatico vecchietto……
Tutto in un lampo il ricordo ed il sorriso per esso, ma nell’attimo successivo la lettera nelle mani di Ans Maisner incominciò a tramare e le mani la tormentavano….” Non è più così Ans a Dresda non ci sono più bambini da rincorrere e rimproverare. C’è la morte, c’è la rovina. Per questo ti scrivo ho scritto ai tuoi amici Rodolfo Gustavo e al caro Fragoletta, te lo ricordi? Sta in Russia. …..Sono venuti in tanti aerei, hanno distrutto la città. Quanti dolori…Ho lavorato con le mie mani a scavar tra le macerie delle vostre case per salvare un ricordo a tutti, …sulla mensola del camino c’era  ancora la pipa di tuo nonno e gli occhiali di tua madre…”…
  Povero Ans! Sì abbatté a mordere la terra e i sassi, ad un tratto saltò su infuriato ad armarsi di bombe…. voleva slanciarsi fuori verso le postazioni nemiche, ma gli altri l’afferrarono  e lo disarmarono……
  Il californiano, tenente Gion Berber, fu chiamato al comando di settore.
  – Voi siete un veterano ormai di questo fronte e vi viene affidato un compito particolare : all’ora X il corpo polacco sferrerà l’attacco decisivo, quando, come siamo certi, il successo si sarà profilato con l’occupazione dell’Abbazia, voi dovrete con i vostri uomini attraversare la strada, salire lungo la pendice Ovest del Cairo fino in vetta, e poi ridiscendere verso l’Abbazia, per assicurarvi che non vi siano residui nuclei di disturbo tedeschi, ed in particolare che non ci siano postazioni in casematte o caverne, E buona fortuna, giovanotto!

( da ”Alleluia da Montecassino” di Alberto Coppo. Inedito di prossima pubblicazione. 2a puntata, continua).