Come architetti ci interroghiamo alla continua ricerca di un equilibrio tra contesto e cliente ma la risposta è un’altra domanda: come è cambiata la concezione dell’abitare? Oggi finalmente è il committente a chiedere soluzioni che gli permettano di rispettare e integrarsi in un ambiente il più possibile naturale e sano, di poterlo vivere e goderne come parte imprescindibile della vita contemporanea. A noi progettisti non resta che approfondire la ricerca di queste soluzioni per rispondere ad una esigenza che non è più solo di qualche singolo ma sociale e si, ambientale. Quali sono dunque i primi requisiti che si devono pretendere oggi da un progetto sostenibile?
Valore dello spazio Il mq non ha valore di per sé, lo acquisisce nel momento in cui risponde fattivamente ad esigenze funzionali ed estetiche. Ecco che lo spazio interno ed esterno ritornano allo stesso piano, richiedono la stessa cura ed attenzione perché complementari e necessari l’un l’altro. L’esterno non è più solo contorno, diventa luogo di abitazione con funzioni proprie e distinte, diventa scenario che entra in casa e ne caratterizza la personalità.
Impatto ambientale Gli edifici vincono oggi il triste primato per le emissioni di CO2 e occorre prendere atto che è quanto mai urgente intervenire per far si che il livello di comfort oggi richiesto e l’innovazione tecnologica camminino di pari passo con la drastica riduzione dei consumi. La direzione deve essere la casa passiva ed ogni intervento deve tendere a questo obbiettivo in una ottimale sinergia edificio/impianto.
Materiali Gli ultimi 30 anni hanno visto stravolgere il mondo dell’edilizia con materiali e processi nuovi che continuano ad evolvere. La parabola sta tornando a rivalutare materie prime naturali, processi sostenibili, materiali riciclabili. Oggi è possibile conoscere la tossicità di un prodotto, la sua origine, il suo “costo ambientale”. Oggi è possibile fare una scelta sostenibile dall’anima dell’edificio ai tessuti di arredo.
Luce Un tema a me molto caro perché finalmente il suo potere torna ad essere riconosciuto. Tutti gli ambienti della casa e del lavoro hanno diritto alla luce naturale. Il susseguirsi delle giornate e i cambiamenti stagionali devono poter entrare in casa regolando i ritmi naturali degli abitanti, connettendoli continuamente all’ambiente esterno. Si potrà dunque portare verde autosufficiente all’interno degli ambienti perché possa contribuire ad aumentare questo ritrovato sodalizio tra uomo e natura.
Guendalina Scilla
Architetto
Studio Quam
Via Alto San Nazaro, 4 – Verona