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Recovery Plan, Lipu: “Manca la tutela della biodiversità”
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La striscia

“L’assenza di progetti di tutela della biodiversità nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è grave e ingiustificata sia formalmente che sostanzialmente. Occorre porre subito rimedio”. Si è tenuta questa mattina in collegamento con la Commissione Ambiente della Camera dei deputati l’audizione della Lipu-BirdLife Italia sul programma europeo Next generation Eu e il Piano di ripresa e resilienza elaborato dal Governo italiano.

Secondo il direttore generale della Lipu, Danilo Selvaggi, “la risposta individuata dall’Europa alla crisi pandemica con il progetto Next generation Eu è quella corretta: porre al centro le politiche di tutela della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici, sia per una diversa ripartenza dell’economia che per la salvaguardia del patrimonio naturale. Un pilastro, quello della transizione verde, che vale il 37% della dotazione complessiva e che deve includere obbligatoriamente progetti sulla conservazione della biodiversità.

“Di fronte a tali indicazioni, nel Piano italiano questo fondamentale tema manca del tutto. Ciò è grave e ingiustificato – prosegue il direttore della Lipu – Come operare una transizione verde se si ignorano completamente le esigenze delle direttive Habitat e Uccelli e delle strategie europee sulla Biodiversità e Farm to Fork, nonché l’evidente stato di crisi dei nostri ecosistemi e, di conseguenza, dei servizi essenziali che svolgono per le comunità umane?

“Per colmare le gravi lacune del Piano italiano, la Lipu propone cinque linee d’azione da inserire in un capitolo aggiuntivo della ‘Missione 2’ che chiamiamo “Conservazione della biodiversità e restauro degli ecosistemi”. La prima – spiega Selvaggi – è l’avvio di un programma di restauro ambientale di habitat degradati, soprattutto zone umide e corsi d’acqua, e la creazione di reti ecologiche; il secondo riguarda l’implementazione delle direttive Natura, riportando specie e habitat in uno stato di conservazione favorevole e gestendo in pieno i siti di rete Natura 2000; il terzo – prosegue il direttore della Lipu –  è un programma per impedire l’estinzione di specie animali e vegetali particolarmente minacciate su scala nazionale; il quarto è una grande opera di valorizzazione della natura attraverso la rimozione di quei fattori, come per esempio il bracconaggio, che minacciano la biodiversità ma anche le rotte migratorie, e la promozione delle migliori pratiche naturalistiche; il quinto è relativo alla biodiversità marina, per una gestione più sostenibile della pesca commerciale e la riduzione delle catture accidentali (bycatch) di specie che non sono oggetto di consumo alimentare.

“Siamo certi che l’attenzione dimostrata dalla Commissione Ambiente della Camera servirà, con l’intero Parlamento e il prossimo Governo, a correggere il Piano e a dire, con fatti concreti, programmi, azioni, che la natura è importante – conclude Selvaggi – Se non lo diciamo in un Piano di ripresa verde, quando e dove lo diremo?”.

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