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Ricerca, Sapienza, Lincei e Infn ricordano lo scienziato Giorgio Salvini
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La striscia

(Adnkronos) –
E’ stato uno dei maggiori scienziati italiani della seconda metà del Novecento ed oggi a ricordare il fisico Giorgio Salvini sono state l’Università Sapienza di Roma, l’Accademia dei Lincei e l’Infn che, a oltre cento anni dalla nascita, avvenuta a Milano nel 1920, hanno ricostruito l’imponente percorso di Salvini nel corso di un convegno che si è tenuto nell’aula Conversi del Dipartimento di Fisica della Sapienza. Professore ordinario alla Sapienza, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell’Accademia dei Lincei e anche ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, lo scienziato Giorgio Salvini è stato ricordato anche dal Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi.
 

Presidente emerito dei Lincei e già allievo di Salvini, Parisi, nel portare i saluti del presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli, ha sottolineato che Salvini “fu personalità affascinante, socio Lincei per tanti anni e poi presidente succeduto ad Amaldi”. “Dovevamo ricordarne la nascita nel 2020 – in occasione dei 100 anni – ma c’era la pandemia” ha rilevato Giorgio Parisi. “Io fui suo studente, avemmo sempre contatti strettissimi a causa di Adone tanto che mi fece assumere come borsista a Frascati, 1⁰ dipendente Infn” è stato uno dei ricordi riferiti da Parisi.  

Salvini, ha proseguito Giorgio Parisi, “ricostruì la fisica italiana con l’aiuto dei giovani, una squadra di neolaureati che doveva costruire un acceleratore, sfida non banale a quei tempi. Non banale neanche pensare che lui fu messo a dirigere il progetto quando aveva 33 anni, quelli che dovevano aiutarlo erano ragazzi appena laureati, ma lui era un entusiasta e sapeva trasmettere il suo entusiasmo”. “Non oso pensare -ha scandito ancora il Nobel Parisi – a cosa sarebbe la scienza mondiale senza il suo contributo, e penso che soprattutto a Roma dobbiamo essergli immensamente grati e di alcuni tra i numerosi allievi e collaboratori di Salvini, che ricorderanno il lavoro comune svolto in anni lontani nei numerosi laboratori, dagli Stati Uniti ai laboratori nazionali di Frascati dell’Infn al Cern di Ginevra, in cui egli ebbe modo di operare”.  

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