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Generali, salta integrazione cda dopo dimissioni Caltagirone
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La striscia

(Adnkronos) –
Salta la sostituzione nel consiglio di amministrazione di Generali del dimissionario Francesco Gaetano Caltagirone. Dopo il passo indietro dell’imprenditore romano e azionista forte del gruppo assicurativo lo scorso 27 maggio, il comitato Nomine ha lavorato per indicare un nome, preso dalla lista di minoranza proposta dal gruppo Caltagirone, per integrare il board. La scelta è finita sulla prima degli esclusi: Roberta Neri, ex amministratrice delegata di Enav ed ex direttrice finanziaria di Acea. Ma, dopo la votazione da parte del cda, Neri ha declinato l’incarico. 

Il comitato Nomine della compagnia ha dato un’interpretazione estensiva del paragrafo 28.13 dello statuto societario, secondo il quale il cda provvede alla sostituzione di un membro di minoranza del board cessato dalla carica “nominando consigliere il primo dei candidati non eletti della lista alla quale apparteneva l’amministratore cessato, purché sia ancora eleggibile e disponibile ad accettare la carica ed appartenente al medesimo genere”. Un’interpretazione, quella a favore della Neri, volta a tutelare il genere storicamente meno rappresentato in consiglio. Ma dal gruppo Caltagirone, secondo quanto si apprende, si punta a una applicazione alla lettera dello statuto, eleggendo quindi un uomo.  

Secondo una lettura più restrittiva delle norme, legata quindi al genere, potrebbero entrare in cda Claudio Costamagna, se ancora disponibile, o Luciano Cirinà, l’ex manager licenziato dalla compagnia. Ingresso che creerebbe però non poche frizioni nel board. O, ancora, potrebbero entrare igli altri candidati della lista di minoranza: in ordine Alberto Cribiore, Andrea Scrosati o Stefano Marsaglia. Intanto il board ha incaricato il comitato Nomine di proporre una nuova candidatura, seguendo le procedure indicate dallo statuto.  

Passi avanti invece sull’altro nodo della governance della compagnia, quello legato al comitato per le Operazioni strategiche, ritenuto fondamentale da Caltagirone ma che il presidente Andrea Sironi aveva proposto di sciogliere, trasferendone le funzioni all’intero board. Al comitato Investimenti il cda ha attribuito la competenza di istruire operazioni di investimento e disinvestimento di competenza del consiglio, operazioni di fusione e acquisizione, alleanze e partnership industriali, anche attraverso la costituzione di joint-venture, con un valore non inferiore a 250 milioni di euro. Del comitato Investimenti fanno parte Antonella Mei-Pochtler, come presidente, Alessia Falsarone, Clara Furse, Lorenzo Pellicioli e Clemente Rebecchini.  

Fra le tensioni che continuano a scuotere il consiglio del Leone c’è stato però anche lo spazio per uno spiraglio di speranza. Marina Brogi e Flavio Cattaneo, eletti dalla lista presentata dal gruppo Caltagirone, hanno dichiarato la propria disponibilità a far parte dei comitati endoconsiliari a partire dal giorno in cui il consiglio coopterà il nuovo membro, anche alla luce delle competenze del nuovo consigliere. I due consiglieri, assieme a Caltagirone, avevano rifiutato l’ingresso nei comitati proprio in dissenso sulla mancata creazione del comitato per le Operazioni strategiche.  

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