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giovedì, Aprile 18, 2024

Covid, i rischi della variante Centaurus: cosa dicono gli esperti
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La striscia

(Adnkronos) – L’individuazione in Italia del primo caso di sottovariante BA.2.75 di Sars-CoV-2, ribattezzata Centaurus dai social, riaccende l’attenzione e interroga gli esperti su quali sorprese e rischi possa comportare.  

Pregliasco 

Ha i numeri per diventare “la prossima protagonista” della pandemia di Covid-19 secondo il virologo Fabrizio Pregliasco ha pochi dubbi: “Credo davvero – spiega all’Adnkronos Salute – che” questo nuovo sottolignaggio di Omicron, trovato anche in Italia come certifica l’ultimo monitoraggio Covid Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, “possa essere una sottovariante candidata ad alimentare la prossima onda di contagi fra 2-3 mesi”, stima il docente di Igiene dell’università Statale di Milano, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi.  

“I dati relativi alle mutazioni di Centaurus – sottolinea – riferiscono una maggiore affinità” del nuovo sottolignaggio “per i recettori Ace2” delle cellule umane, quindi “una maggiore capacità di trasmissione, superiore a quella della Omicron attualmente dominante”. BA.2.75 mostra “poi anche una possibilità di sfuggire alla risposta immunitaria pregressa. Una potenzialità che, se confermata, può appunto garantire a questa sottovariante di diventare protagonista. Non ci sono invece al momento dati su una maggiore gravità di Centaurus”. Questo parametro “si potrà valutare solo su una casistica più ampia”, precisa Pregliasco. “Resto comunque della mia idea”, ribadisce l’esperto: “Le prossime saranno onde a digradare, come quelle disegnate da un sasso buttato in uno stagno”, ripete Pregliasco. L’entità delle risalite dei contagi dipende infatti dalla popolazione suscettibile all’infezione e “tutto sommato siamo molto freschi di un gran numero di contagi, il che mi fa prevedere onde future, ma in discesa”. Complice anche, si spera, l”effetto rivaccinazione’.  

Galli 

“Al momento – frena Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano – serve capire se Centaurus sia più diffusiva della precedente” e se si confermasse “ne scopriremo gli effetti in tempi brevi”. Ma “soprattutto” bisogna capire “se sia in grado di sfuggire alla risposta immunitaria attivata dalle varie Omicron fino ad ora circolate. Se così fosse – afferma all’Adnkronso Salute – ci possiamo aspettare che contagi in maniera importante. E non aspetterà l’autunno per farlo. In questo contesto l’unico fattore favorevole è che i bambini non vanno a scuola”.  

“Quello che sappiamo su questa sottovariante dall’esperienza in India – aggiunge – è che si è diffusa a una velocità 13 volte superiore rispetto a Omicron 5. Parliamo però di un Paese diverso dal nostro e i dati non possono essere ‘importati’ in maniera diretta: è necessaria una verifica nel diverso contesto. Ma il concetto di fondo è che può trattarsi di una variante che ‘corre’. Fino ad oggi ogni variante più diffusiva è stata responsabile di un’ondata pandemica. E questo preoccupa. Centaurus, però – conferma Galli – arriva in una situazione in cui ci sono moti vaccinati e molti guariti da un Omicron. Servirà vedere se questa situazione comporterà un certo grado di difesa. In ogni caso serve ancora attenzione e sorveglianza”. Questa, conclude, “è un’ulteriore indicazione che la storia non è finita e smentisce chi si illude che i virus vadano in vacanza”, conclude.  

Gismondo 

“Le notizie che ci arrivano dai Paesi nei quali la sottovariante BA.2.75 è già presente dicono che” Centaurus “si comporta con grande contagiosità, ma senza un incremento di patologia. Addirittura, sembra meno patogena. E’ probabile che si diffonda anche in Italia, come successo per i mutanti precedenti, ma possiamo stare molto tranquilli: è lo ‘sciame’ normale di varianti che il virus utilizza per endemizzare”. Spiega Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.  

Pistello 

Ma per Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità “una rondine non fa primavera. Tra 10 giorni sapremo se la sottovariante di Omicron 2 BA.2.75 sta davvero penetrando sul territorio e avrà la forza di scalzare BA.5, e non è detto”. Ci sono elementi che potrebbero far pensare a un segnale di allarme per l’autunno? “Al momento Centaurus non sembra in grado di sopraffare BA.5”, risponde Pistello che aggiunge: “Sta circolando in Europa da un po’ di tempo, ma ancora con livelli bassi è facile che questa spinta si esaurisca. La scorsa settimana abbiamo fatto una riunione con l’Iss e il ministero della Salute ed è emerso che abbiamo oggi un sistema di sorveglianza sulle nuove varianti ben strutturato – sottolinea Pistello – una rete con una piattaforma dove carichiamo le sequenze del virus che poi sono condivise a livello internazionale e questo ci dà modo di avere una panorama completo delle varianti che circolano. Quindi serve una vigile attenzione anche durante agosto”.  

Lopalco 

“Non sappiamo ancora come si comporterà la cosiddetta Centaurus”, ammette l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento in merito all’ultima ‘versione’ di Sars- Cov-2. “Questa sottovariante si è diffusa velocemente in India, ma lì non avevano avuto tre ondate causate da Omicron, come noi in Italia. Per ora bisogna osservare senza fare previsioni. Perché una variante si sostituisca a quella precedente deve necessariamente avere un vantaggio. In senso assoluto non è detto che le nuove sottovarianti di Omicron siano più contagiose delle precedenti. Il vantaggio, nel caso della BA5, per esempio era dato da una maggiore capacità di infettare persone già immunizzati dalle precedenti varianti. Per Centaurus – conclude Lopalco – dobbiamo attendere per saperne di più”.  

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