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Botti di Capodanno, in 10 anni 3mila feriti e 6 morti: allarme medici
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La striscia

(Adnkronos) – I botti di Capodanno causano “effetti pesantissimi sulla salute sull’ambiente”: in 10 anni il bilancio in Italia è di oltre 3mila feriti gravi (sono già 124 nel 2022) e 6 morti; ogni anno per colpa degli scoppi perdono la vita 5mila animali, e in una sola notte le polveri sottili aumentano del 1.900% e vengono prodotte fino a 6 tonnellate di rifiuti. A tracciare un bilancio del San Silvestro pirotecnico al quale in molti continuano a non rinunciare sono i medici della Sima, la Società italiana di medicina ambientale, che in vista del veglione lancia l’allarme e chiede ai sindaci di vietare i botti. 

In base ai dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica sicurezza – riporta la Sima in una nota – tra il 2012 e il 2022 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno. Ma non sono solo gli esseri umani a subire le conseguenze dei botti: si stima che nell’ultima notte dell’anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.  

C’è poi la questione ambientale, continuano gli esperti. Innanzitutto – riferiscono – i botti di fine anno generano un’impennata dell’inquinamento dell’aria: durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% del Pm10 presente nelle città italiane, ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme – denuncia la Sima – raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo, e un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte, con un aumento del +1.900% rispetto ai valori massimi di legge. Per i medici dell’ambiente non bisogna poi dimenticare l’ingente quantità di rifiuti prodotta: la stima “conservativa” della Sima è che circa 60mila involucri, pari a circa 3-6 tonnellate, di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangano sulle strade e nelle piazze delle nostre città. Si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare – precisano gli specialisti – perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla e per il restante 30% da polvere pirotecnica, in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame. 

“Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere”. 

“Per tale motivo – conclude Miani – come Sima rivolgiamo un appello ai sindaci di tutta Italia, affinché in vista della notte di Capodanno varino ordinanze anti-botti che, oltre a salvare vite umane e tutelare gli animali, eviterebbero effetti devastanti sulla qualità dell’aria con benefici per la salute pubblica”. 

Questi, nel dettaglio, i dati su morti e feriti gravi ‘da botti’ riportati dai medici dell’ambiente: 124 feriti nel 2022; 79 feriti e 1 morto nel 2021; 204 feriti e 1 morto nel 2020; 216 feriti nel 2019; 212 nel 2018; 184 nel 2017; 190 nel 2016; 253 nel 2015; 361 feriti nel 2014; 622 feriti e 2 morti nel 2013; 595 feriti e 2 morti nel 2012. 

Codacons scrive ai sindaci: “Vietate botti” 

Basta con i fuochi d’artificio di fine anno. E’ quello che chiede Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, ai sindaci che hanno il potere con un’ordinanza di vietarli. Il leader dell’associazione dei consumatori nel chiedere anche l’intervento del ministro dell’ Interno ricorda che già sono diverse le città che negli ultimi anni hanno accolto la richiesta. “Non si tratta solo di una primitiva e pericolosa usanza, che ogni anno provoca centinaia di feriti, anche gravi – spiegano dal Codacons -, ma anche di una pseudo-moda che, al di là degli incidenti, costituisce un problema serio per la salute, in particolare per bambini, anziani e animali”. 

“E’ bene precisare – spiega Tanasi – che sono pericolosi tutti i botti, non solo quelli illegali, ma anche quelli legali usati correttamente. Al di là degli incidenti provocati da un uso improprio dei fuochi d’artificio, infatti, anche quelli perfettamente esplosi, senza inconvenienti, provocano un pericoloso aumento delle polveri sottili. La conseguenza è che il primo dell’anno nelle città si supera il limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo fissato per il PM10, con un valore, a seconda della città, da doppio a triplo rispetto alla media del periodo. A correre i maggiori rischi per la salute sono bambini, anziani, asmatici, chi soffre di patologie respiratorie e tutti quelli che hanno patologie correlabili all’inquinamento”. 

 

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