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giovedì, Aprile 25, 2024

Scienza & Salute: ‘C’è sempre un posto a tavola per la cipolla’
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La striscia

(Adnkronos) – È uno dei bulbi più antichi coltivati dall'uomo, presente ovunque e usato nella cucina di tutto il mondo. E’ la cipolla l’argomento cui è dedicata la puntata odierna de Il Gusto della Salute, la rubrica online curata dall'immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso l’Università Lum di Bari, in collaborazione con Adnkronos. "Originaria dell'Asia centrale, la cipolla diviene fin dall'antichità una presenza costante in cucina e, per le sue innumerevoli proprietà benefiche, utilizzata su larga scala in Europa a partire dal Medioevo", spiega il giornalista Marco Renna, esperto di cultura popolare. In ambito militare si faceva scorta di cipolle e i generali ordinavano ai loro sottoposti di caricare grandi quantità di cipolle durante le campagne di guerra. Esse, infatti, venivano usate per lenire ferite ed ustioni, ma anche come balsamo artigianale contro la puntura degli insetti. Nella cultura moderna il termine ‘pane e cipolla’ si è imposto come sinonimo di alimentazione essenziale o addirittura come rappresentazione iconica della povertà". All'analisi nutrizionale provvede la biologa nutrizionista Ilaria Vergallo, che ci ricorda l’elevato contenuto di acqua della cipolla. "Si tratta, quindi, di un alimento ipocalorico che può essere introdotto in qualsiasi regime alimentare, oltre che diuretico e depurativo. Spesso – aggiunge – ma erroneamente, si dice che la cipolla sia un alimento ‘pesante’, ciò dipende però dalla particolare capacità delle sue fragranze di resistere nelle mucose orale e gastrica anche dopo molte ore dall'assunzione, insistendo nell'alito proprio in ragione delle sue componenti aromatiche. La cipolla – chiarisce – presenta discrete quantità di fruttosio che conferiscono ad alcune sue varietà il caratteristico sapore dolciastro ed è ricca in vitamine del gruppo A, E, B ma soprattutto C. Ci sono anche minerali come calcio, fosforo e potassio e quantità rilevanti di acido folico. La dotazione nutrizionale della cipolla tende a svanire con la cottura, ecco perché questo bulbo andrebbe consumato a crudo magari tagliato sottilmente all'interno di gustose insalate".  
L'impatto clinico dell’alimento è a cura di Mauro Minelli che parte nella sua analisi ricordando le importanti attività antimicrobiche svolte dalla cipolla grazie ai suoi composti solforosi e alla quercetina. "Si tratta di attività mirate a contrastare batteri diversi come escherichia coli, pseudomonas, stafilococco aureo, helicobacter pilori. Ma la cipolla può avere anche importanti funzioni mucolitiche e, dunque, rivelarsi utile in caso di faringiti, tracheiti e bronchiti di tipo catarrale. Così come è in grado di svolgere un'azione protettiva a livello cardiocircolatorio e un'azione di controllo sui livelli ematici di colesterolo, risultando vantaggiosa anche nella dieta dei soggetti diabetici in quanto dotata di azione ipoglicemizzante". Riconosciuta anche la sua utilità sul fronte della prevenzione di alcuni tumori, come quelli alla mammella, al colon, allo stomaco e alla prostata. "Se tante sono le proprietà benefiche, non mancano tuttavia le controindicazioni a partire dagli effetti favorenti la crescita e l’attività metabolica di alcuni batteri intestinali per i quali la cipolla risulta essere molto appetibile. Pertanto, chi dovesse avere una disbiosi fermentativa, mangiando la cipolla potrebbe andare incontro ad effetti sgraditi a livello intestinale, come gonfiore dell'addome, meteorismo, flatulenza o diarrea – precisa Minelli – Il più noto effetto collaterale della cipolla, comunque, rimane la sua capacità di irritare la mucosa degli occhi o della bocca, in ragione di alcuni gas solforosi che vengono sprigionati dalle cellule dell’ortaggio nel momento in cui dovesse essere danneggiato o tagliato ad uso culinario". Occhio alle allergie al nichel, non va dimenticato infatti che, come per altri ortaggi, provenendo direttamente dal terreno la cipolla contiene inevitabilmente significative quantità di questo metallo. Infine – chiude l'immunologo – un'avvertenza per i nostri amici a quattro zampe, perché se la cipolla per l'uomo risulta benefica, stessa cosa non può dirsi per cani, gatti o cavalli, a causa dei composti di zolfo che, negli animali, possono provocare problematiche anche molto gravi, come casi di anemia emolitica fatale".  "https://www.italiaambiente.it/wp-content/uploads/2023/02/LA_CIPOLLA_minelli240223.mp4"—altrowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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