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martedì, Aprile 23, 2024

L’8 marzo delle Donne del Vino
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La striscia

(Adnkronos) – L’Associazione Le Donne del Vino, fondata nel 1988, promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e della società tutta ed è la più grande e strutturata associazione femminile a livello globale. Ne fanno parte non solo produttrici, ma anche ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte del settore.  Per i suoi 35 anni l’Associazione ha organizzato Le Giornate delle Donne del Vino organizzate in occasione dell’8 Marzo (dal 1 al 12 marzo per l’esattezza) attorno al tema “Donne, vino: un mondo unito”. Abbiamo raggiunto ed intervistato la Presidente de Le Donne del Vino, Daniela Mastroberardino, che ricopre questo ruolo dallo scorso gennaio. 

Ha da poco raccolto l’eredità di Donatella Cinelli Colombini, al cui fianco è stata fin dal 2016 in qualità di Vicepresidente. A che punto arriva il suo mandato nel percorso dell’Associazione?

 La mia Presidenza arriva dopo 7 anni importanti, dove le socie sono cresciute del 50%, portandoci a superare quota 1000. Questi numeri esprimono l’effervescenza che ha avuto la vita associativa. Sembrerebbe una contraddizione visto le difficoltà degli anni della pandemia che ci hanno visto protagoniste pur fra le restrizioni. La mancanza di attività in presenza ci ha portato a scegliere iniziative volte a migliorare il cosiddetto capitale umano, molta formazione e molta attività social, anche negli ambiti regionali. Non sono mancate collaborazioni come l’indagine sul gender gap nel mondo del vino condotta dall’Università di Siena e presentata a wine2wine nel 2021. Ho menzionato solo alcune delle nostre iniziative, perché sono state tantissime e tutte hanno contribuito a far crescere in autorevolezza la reputazione delle Le Donne del Vino. È questa l’eredità che ho ricevuto, importante, talvolta impegnativa, anche se mi dà la carica, la consapevolezza di lavorare assieme a tante professioniste di valore. La continuità nei progetti e nelle iniziative che ci hanno fatto svoltare sarà, pertanto, la cifra della mia presidenza, assieme all’attenzione agli scenari che mutano, solo così sapremo esprimere un’azione al passo coi tempi. 

Quali sono i prossimi obiettivi dell’Associazione?

 Gli obiettivi restano quelli statutari: accrescere la cultura del vino e il consumo responsabile, promuovere il ruolo delle Le Donne del Vino nella società e nel lavoro, collegare le Donne del Vino favorendo le iniziative condivise, la formazione e i viaggi di istruzione e portare la voce delle Donne del Vino alle istituzioni e alle organizzazioni del vino italiane ed estere. La realtà varia e complessa del vino esige che gli addetti ai lavori considerino impegno sociale la diffusione della conoscenza del prodotto e la sua interazione con i consumatori. Lavoreremo nel solco tracciato dalle socie fondatrici, ma con la consapevolezza che, in questi 35 anni, il mondo è profondamente cambiato, pensiamo agli impatti del digitale delle nostre vite, della globalizzazione. Se gli obiettivi non cambiano, cambia la loro contestualizzazione.   

E quali novità ha in mente per il futuro prossimo de Le Donne del Vino?

 Dobbiamo lavorare per intercettare più energie giovani. Siamo già un’associazione trasversale per le figure professionali che la caratterizzano e per fasce d’età. Credo, però, che per il vino italiano, non solo per Le Donne del Vino, la sfida sia parlare alle nuove generazioni, cominciando dai consumatori, con iniziative legate al Bere Consapevole, ma con un’attenzione importante anche ai futuri addetti dell’hospitality. Per creare un effetto domino, è importante, però, parlare con i codici, il gergo dei giovani nel trasferire i corretti messaggi. È per questo che dobbiamo lavorare per coinvolgere nelle nostre delegazioni quante più giovani socie, tanto più che, secondo le rilevazioni della Rome Business School sugli ultimi dati Censis, sono 100 mila le aziende guidate da under 35, il 25% è gestito da donne. 

Il suo augurio per tutte Le Donne del mondo del vino in occasione della festa dell’8 marzo.

 Il mio augurio per l’8 marzo? Forse potrà sembrare banale dirlo, ma vorrei che tutto l’anno venga riconosciuto il nostro contributo professionale, il nostro impegno lavorativo nella crescita della società, accanto alle mille altre incombenze che sembrano ancora appannaggio delle sole donne. Tanto è stato realizzato e fatto, ma le ragioni dell’8 marzo continuano a essere attuali per le donne, comprese quelle del vino. Abbiamo, infatti, volutamente intitolato il nostro evento, in occasione di questa ricorrenza, le Giornate delle Donne del Vino, perché vogliamo lasciare il segno con eventi che ci raccontino attraverso il nostro valore, il nostro stile per contribuire a costruire un futuro migliore.Adnkronos – Vendemmie —winewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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