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giovedì, Aprile 25, 2024

Scuola, Randstad Research: Al sud le percentuali più alte di iscritti a licei al nord istituti tecnici
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La striscia

(Adnkronos) – Oltre metà (57,1%) dei ragazzi italiani iscritti alle scuole superiori il prossimo settembre siederà sui banchi di un liceo, un terzo su quelli di un istituto tecnico (30,9%) e il 12,1% di un istituto professionale. Randstad Research, il centro di ricerca sul futuro del lavoro promosso da Randstad, ha elaborato i dati Istat e Miur sulle iscrizioni dei ragazzi italiani alle scuole superiori per il prossimo anno, evidenziando una chiara distribuzione geografica delle scelte degli studenti. Nello spaccato regionale, infatti, si nota una presenza più massiccia del Meridione nelle percentuali più alte di iscrizione i licei e del Nord in quelle agli istituti tecnici. Scorrendo la classifica delle regioni con più iscritti ad un liceo nei primi dieci posti domina il Centro–Sud (con l’eccezione della Liguria). In testa, c’è il Lazio dove quasi il 70% degli studenti ha deciso di iscriversi ad un liceo, seguito da Molise, Abruzzo, Campania e Sicilia con percentuali tutte sopra il 60%. Le regioni del Nord si trovano tutte, fatta eccezione per la Liguria, al di sotto della media nazionale.  La situazione è speculare per gli istituti tecnici. In questo caso, ai primi posti per percentuali di iscrizioni ci sono le regioni del Nord: Veneto, Friuli Venezia e Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte, con iscritti che vanno dal 38,8% al 32,9%. Tutte le altre regioni si collocano sotto la media nazionale.  Entrambi i percorsi di studio registrano un aumento degli iscritti rispetto all’anno scorso: i licei dello 0,5% (circa 3.000 unità in più), gli istituti tecnici dello 0,2%. Mentre la situazione è più articolata per le scuole professionali: hanno registrato un calo delle iscrizioni dello 0,6% rispetto all’anno scorso e sono scelte sia da ragazzi del Nord che da ragazzi del Centro Sud. Le prime due regioni per percentuale di iscritti sono: Emilia-Romagna (15,6%) e Veneto (14,4%), a seguire troviamo Toscana (13,8%), Puglia (13,2%), Basilicata (13%) e Marche (13%).  "I dati – commenta Emilio Colombo, coordinatore del Comitato Scientifico Randstad Research – mostrano un aspetto paradossale del sistema di istruzione italiano. La maggior parte dei giovani che si iscrivono alla scuola superiore sceglie un percorso generalista (liceo) che risulta prodromico alla istruzione universitaria. Nonostante questo l’Italia è caratterizzata da uno dei più bassi tassi di laureati della Ue. Il percorso tecnico-professionale, alternativo al liceo, risulta efficace in termini di sbocchi professionali, soprattutto al di fuori delle grandi città e in regioni caratterizzate da una imprenditorialità diffusa, dove il legame tra scuola e impresa è più forte. Inoltre l’istruzione professionale può essere ulteriormente perfezionata negli ITS che risultano uno dei percorsi formativi più efficaci in termini di occupabilità". "In questo ambito – osserva – risultano fortemente penalizzati i giovani del mezzogiorno. Da una parte la scarsa efficacia dell’istruzione tecnico-professionale in quelle regioni spinge molti giovani a scegliere percorsi di istruzione di carattere generalista, dall’altra i migliori diplomati dei licei del Sud, sempre più completano il loro percorso formativo scegliendo una università al Nord, alla ricerca di migliori opportunità lavorative, depauperando la disponibilità del capitale umano a livello locale". I licei – I licei rimangono la scuola secondaria preferita in Italia, scelti dal 57,1% dei ragazzi. La netta preferenza è per il liceo scientifico e il liceo scientifico opzione scienze applicate, che insieme coprono il 24,1% degli iscritti, seguiti da liceo linguistico (7,7%) e liceo delle scienze umane (7,2%). Il liceo classico si trova al quinto posto (5,8%), con un calo delle iscrizioni dello 0,4% rispetto all’anno precedente (circa 2.200 ragazzi in meno). Le preferenze rispetto ai percorsi di studio degli istituti tecnici vanno in netta maggioranza al percorso di amministrazione, finanza e marketing, con l’8,7% degli iscritti (circa 50mila studenti) e a seguire al percorso di informatica e telecomunicazioni, con il 6% degli iscritti. A seguire meccanica, meccatronica ed energia e turismo, entrambi gli indirizzi con il 2,8% degli iscritti.  L’indirizzo di enogastronomia e ospitalità alberghiera è quello che registra la maggioranza delle preferenze negli istituti professionale, il 4%, seguiti dai Servizi per la Sanità e l’assistenza Sociale la Manutenzione e l’assistenza tecnica, entrambi all’1,6%. Mentre l’indirizzo dedicato alla pesca e quello dedicato alla gestione delle acque e al risanamento ambientale non vengono quasi scelti, pur rappresentando quest’ultimo un indirizzo di grande importanza in ottica futura. La distribuzione di licei ed istituti tecnici è omogenea sul territorio nazionale, in tutte le regioni, senza evidenti discrepanze tra nord e sud. La mappatura permette di escludere l’ipotesi che la scelta possa essere condizionata dalla distanza delle scuole dal luogo di residenza, nel caso di licei ed istituti tecnici.  Per gli istituti professionali, invece, la distribuzione territoriale non è uniforme e questo potrebbe rappresentare un fattore impattante. Gli istituti professionali sono localizzati densamente intorno a alcuni centri urbani, lasciando scoperte determinate aree geografiche.  —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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