16.8 C
Los Angeles
mercoledì, Ottobre 9, 2024

Chessa (Eni): “Al Supply Chain Day per la competitività delle filiere”

(Adnkronos) - "Oggi ci troviamo al Gazometro,...

Mieloma multiplo, rimborsato in Italia primo anticorpo bispecifico

(Adnkronos) - Teclistamab, anticorpo bispecifico umanizzato, sviluppato...

Cross Contamination: cos’è e come prevenire un fenomeno svantaggioso per le aziende e il benessere dei dipendenti
C

La striscia

(Adnkronos) – Milano, 5 Aprile 2023. Uffici, cliniche mediche, mezzi di trasporto. Tutti luoghi in cui sussiste l’eventualità di venire contagiati da altre persone tramite contatto diretto o indiretto con superfici infettate in precedenza. Il problema della Cross-Contamination, affiorato sulle pagine di cronaca a causa del Covid-19, è in realtà un problema di lunga data, soprattutto nelle strutture sanitarie, ma non solo. Vediamo perché è importante e come prevenire questo fenomeno, che può causare danni seri alle organizzazioni e al benessere psicofisico dei dipendenti. 
C
ross contamination: perchè è importante combatterla
 La cross contamination è un processo che si verifica quando i batteri, i virus o altri microrganismi si spostano da un'area contaminata a una zona pulita, o da una persona malata ad una sana, causando la diffusione di malattie e infezioni. Questo fenomeno può verificarsi in qualsiasi ambiente. Tipicamente, da sempre, si verifica nelle strutture sanitarie, dagli ospedali ai piccoli studi. Ma riguarda anche gli uffici e i luoghi di lavoro, e può avere conseguenze negative, oltre che sulla salute dei dipendenti, sulla produttività dell'azienda. La cross contamination è importante da evitare perché può portare alla diffusione di malattie e infezioni tra i membri dello staff, ridurre la produttività e aumentare le spese sanitarie delle aziende. Ad esempio, se un dipendente malato tocca le superfici comuni come la maniglia della porta o la tastiera del computer, i batteri o i virus possono rimanere sulla superficie e trasferirsi su altre persone che toccano la stessa area. Questo può portare alla diffusione di malattie come ad esempio il raffreddore, l'influenza e la gastroenterite. Inoltre, la cross contamination può anche portare alla contaminazione di alimenti e bevande, soprattutto se questi vengono conservati in frigoriferi o armadietti comuni. Questo può causare avvelenamento alimentare o altre malattie gastrointestinali. Come prevenire la cross contamination nei luoghi di lavoro Come combattere, dunque, la cross contamination? Come spesso accade, anche in queto caso è la Prevenzione, con la P maiuscola, che deve guidare le nostre abitudini e le nostre scelte. In particolare, alcuni suggerimenti utili per contrastare la cross contamination, soprattutto nei luoghi di lavoro (ma non solo) sono: – progettare adeguatamente i luoghi di lavoro, che devono essere, se possibile, spaziosi e nei quali grande attenzione deve essere dedicata alla pulizia dei macchinari e in generale agli strumenti utilizzati dal personale – investire in qualità dell’aria; oggi sono tante le tecnologie che permettono la sanificazione dell’aria e quindi evitano la cosiddetta people-to-people contamination, il contagio tra persone per via aerea – mantenere un ambiente di lavoro sicuro e sterilizzato pulendo regolarmente le superfici soggette frequentemente a contatto, ad esempio le maniglie delle porte, i tasti della tastiera del computer e gli schermi degli smartphone, adoperando disinfettanti a base di alcool; – In alcuni contesti, la cross contamination si previene utilizzando prodotti monouso come tovagliette di carta e posate riciclabili può aiutare a prevenire la contaminazione di alimenti e bevande. – quando necessario, utilizzare guanti monouso può aiutare a prevenire la diffusione di batteri e virus quando si lavora con alimenti o prodotti chimici. – Separare gli alimenti: separare gli alimenti crudi da quelli cotti e utilizzare taglieri diversi per gli alimenti crudi e quelli cotti può aiutare a prevenire la contaminazione incrociata. – Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, invece, la contaminazione può essere ridotta tramite la decontaminazione regolare di sedili, maniglie e schienali delle sedute, e attraverso l'uso di mascherine, preferibilmente FFP2, per prevenire la diffusione dei germi proveniente dalle goccioline di saliva. Benessere dei dipendenti e produttività aziendale: come migliorarli combattendo la cross contamination Combattere la cross contamination negli uffici e nei luoghi di lavoro è fondamentale per aumentare il benessere dei dipendenti e la produttività aziendale. Ecco perché: 1. Riduzione delle malattie e delle assenze
: la cross contamination può portare alla diffusione di malattie e infezioni tra i dipendenti, aumentando le assenze e riducendo la produttività dell'azienda. Prevenendo la diffusione di batteri e virus attraverso l'igiene personale e la pulizia delle superfici comuni, è possibile ridurre il rischio di malattie e di conseguenza le assenze sul lavoro. 2. Aumento dell'efficienza: un ambiente di lavoro pulito e igienizzato può aiutare a migliorare l'efficienza dei dipendenti. Le superfici pulite e disinfettate, i prodotti monouso e l'uso dei guanti possono ridurre il tempo necessario per la pulizia e aumentare il tempo dedicato alle attività produttive. 3. Migliore clima aziendale: la prevenzione della cross contamination può anche migliorare il clima aziendale. I dipendenti si sentiranno più sicuri e protetti in un ambiente di lavoro pulito e igienizzato, aumentando la motivazione e la soddisfazione sul lavoro. 5. Migliore reputazione aziendale: un'azienda che promuove l'igiene e la prevenzione della cross contamination può migliorare la propria reputazione sia internamente che esternamente. I dipendenti si sentiranno più valorizzati e i clienti percepiranno l'azienda come più attenta alla salute e al benessere dei propri dipendenti e clienti. 4. Ridurre i contagi presso le strutture sanitarie: gestire adeguatamente la Cross Contamination significa letteralmente salvare delle vite: basti pensare che in Europa, ogni anno, circa 3,2 milioni di pazienti contraggono un'infezione associata all'assistenza sanitaria (IAAS), delle quali il 20-30% potrebbero essere prevenute attraverso misure di controllo delle infezioni (fonte: European Centre for Disease Prevention and Control, 2018). Inoltre, le sale d’attesa, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresentano esse stesse un terreno fertile per la Cross Contamination e una delle aree di maggior rischio per la trasmissione di infezioni nelle strutture sanitarie. Prevenire la Cross Contamination grazie a U-Lamp, prodotto innovativo di U-Earth Affrontando il fenomeno della cross – contamination nella prospettiva di business, quindi dal punto di vista di un imprenditore che deve salvaguardare la propria operatività, U-Earth si posiziona come promotrice e precursore della sanificazione degli ambienti. Essendo una società biotech che crede fortemente nell’aria pulita come diritto umano garantito, motivo per cui fornisce a tutti i cittadini e alle aziende gli strumenti per incrementare la qualità della vita delle persone e del pianeta, ha deciso di lanciare U-Lamp: si tratta di una lampada germicida, sicura, di ultima generazione, che sfrutta i raggi UVC per sanitizzare spazi e superfici di una specifica area. U-Lamp è l’ultima integrazione della suite Pure Air Zone e si differenzia dagli altri strumenti grazie all’utilizzo di uno schermo che favorisce un’azione diretta sull’atmosfera del campo in questione senza danneggiare la pelle e la salute delle persone. In più, nessuna sostanza pericolosa, come l’ozono, viene rilasciata durante il funzionamento del dispositivo. U-Lamp porta vantaggi di tre tipologie: sanitari, climatici ed energetici. Questa speciale lampada previene, infatti, la contaminazione da Covid-19 ed altre infezioni di tipo polmonare, favorendo inoltre una respirazione di qualità. Essendo inoltre una lampada germicida eco-friendly, rappresenta un prodotto di punta in termini di impatto ambientale, potendo risparmiare energia grazie ad un sensore automatico che ne controlla l’attivazione solo quando opportuno. U-Lamp agisce con capillarità, ma solo quando serve: grazie al PIR (Passive Infrared Sensor), si attiva solo in presenza delle persone, ottimizzando dunque i consumi energetici. Le performance di una lampada germicida U-Earth si attestano su migliori risultati in una stanza di 7.5 m2 e ad un’altezza di 2 m, così da poter neutralizzare più del 97% dei microbi presenti nell’aria senza emettere alcuna traccia di ozono o mercurio. È presente, inoltre, una lampada di ricambio dalla durata di 11.000 ore. U-Lamp è a tutti gli effetti uno strumento volto alla costruzione di ambienti condivisi sempre più salubri e in cui il benessere psicofisico dei dipendenti possa essere il vero protagonista. Un dispositivo che, con il suo utilizzo costante, può restituire un’aria nuova a spazi occupati da tante persone, far sì che si sentano al sicuro e consentire il pieno utilizzo degli spazi di lavoro, in controtendenza rispetto allo spopolamento dei grandi uffici. Responsabilità editoriale: TiLinko – Img Solutions srl —immediapress/salute-benesserewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

FLASH

Le ultime

Università: Scienze psicologiche per prevenzione e cura, nuovo corso laurea UniMi

(Adnkronos) - L’Università Statale di Milano inaugura il nuovo corso di laurea triennale in Scienze psicologiche per la prevenzione...

Forse ti può interessare anche

Ricevi il notiziario ogni mattina nella tua casella di posta. La tua biodiversità quotidiana!

Italiaambiente24: un luogo, la sintesi. Dal lunedì al venerdì.

Grazie per esserti iscritto a Italiaambiente24!

A partire dalla prima edizione utile, riceverai il notiziario nella tua casella di posta.