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Maltempo sull’Italia, quanto durerà? Ecco cosa ci aspetta (pure la neve)
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La striscia

(Adnkronos) – La domanda che si fanno tutti: quanto durerà? Ebbene, le ultime mappe previsionali hanno confermato che la fase di maltempo sull'Italia proseguirà anche nel corso della prossima settimana, spiegano gli esperti del sito www.iLMeteo.it. "Ancora per tanti giorni, dunque, il nostro Paese rischia di essere bersagliato da piogge, temporali e attenzione perché addirittura potrebbe tornare la neve sulle nostre montagne, già da lunedì 15 maggio – dicono gli esperti – La notizia è di quelle importanti: almeno per altri 10 giorni non si uscirà da questa trappola di instabilità e dunque, dopo la siccità, è il momento delle precipitazioni, localmente anche abbondanti, come non capitava da tanti mesi". Tutta "colpa", spiega iLMeteo.it, "di una vasta area di bassa pressione presente sull'Europa e che per tutta la prossima settimana continuerà a pilotare masse d'aria di origine polare verso il bacino del Mediterraneo. Attenzione perché le correnti fredde in ingresso favoriranno la formazione di un ennesimo ciclone in grado di scatenare precipitazioni intense, anche sotto forma di nubifragio e violente raffiche di vento. Va fatta, tuttavia, un'importante precisazione. Rispetto al peggioramento che stiamo vivendo attualmente, che ricorda più una fase autunnale, con piogge continue e poche pause asciutte, da lunedì 15 maggio ci aspettiamo un cambiamento, abbastanza normale peraltro, visto che, calendario alla mano, ci stiamo avvicinando rapidamente all'inizio dell'Estate e come avviene in questo periodo le precipitazioni non durano tutto il giorno: stiamo parlando dei classici (da questo periodo dell'anno in poi) 'temporali di calore'. Il loro innesco è legato ai moti convettivi che contraddistinguono questo periodo dell'anno, tra il pomeriggio e la serata: dopo una mattinata soleggiata l'aria calda e umida inizia a salire (essendo più leggera) e si raffredda, condensandosi in maestose nubi torreggianti. In pratica, il forte riscaldamento diurno permette la risalita di 'bolle di aria calda' (definite termiche in termine tecnico) che, se trovano le condizioni adatte (strati più freschi dell'atmosfera in quota), riescono a dare vita a quelle nubi cumuliformi che poi generano il temporale". Questo particolare evento atmosferico "avviene proprio tra la fine della Primavera e l'Estate: infatti, all'aumentare del caldo aumenta anche l'energia potenziale in gioco e soprattutto vengono esaltati i contrasti termici che creano un mix micidiale per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, alte anche fino a 10/15 km. Ebbene – avvertono gli esperti – per buona parte della settimana dovremo fare i conti con questo tipo di peggioramento: secondo gli ultimi aggiornamenti a maggiore rischio sarà il Centro-Nord dove non escludiamo la possibilità di grandinate e nubifragi. Il fronte depressionario, oltre che di una pesante ondata di maltempo, sarà responsabile anche di un calo termico con le temperature che si porteranno sotto le medie climatiche di riferimento, soprattutto dove insisteranno le precipitazioni". C'è poi una novità dell'ultima ora: "Complice le temperature tutt'altro che calde, tornerà anche la neve sulle nostre montagne: i fiocchi potrebbero scendere fin verso i 1800/1900 metri di quota sulle Alpi. Un evento di tutto rispetto per essere ormai a metà maggio e che non capita da alcuni anni", conclude iLMeteo.it. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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