Non è uno che sta a guardare, Leonardo Varasano. Lo ha dimostrato nell’ultima contesa per lo scranno più alto di Palazzo dei Priori quando, da assessore uscente e nonostante la sconfitta della meloniana Margherita Scoccia, gli elettori della città del Grifo lo hanno riconfermato consigliere comunale. Terzo giro per lo storico perugino, da sempre anima civica del centrodestra. Che ha rilanciato ieri, ad appena tre mesi da una campagna elettorale lunga e combattuta.
Dal Sangallo Palace Hotel è partita la sua cavalcata per Palazzo Cesaroni, che lo condurrà in una nuova corsa fino alle elezioni regionali umbre del 17 e 18 novembre prossimi. “In piena consonanza con il percorso che ci ha condotto fin qui”, specifica l’ex assessore alla cultura, intendendo nel plurale anche la sua collega, due volte assessore Edi Cicchi. Compagna di lista anche stavolta, “in uno spazio politico centrale, mediano, lontano dagli estremi e al servizio della città”. Questo è “Noi Moderati – Civici per l’Umbria”, la casa che Varasano ha scelto a sostegno di Donatela Tesei. Un progetto che mette insieme il partito di Maurizio Lupi e l’associazione Civici e Moderati per l’Umbria, in “una candidatura non certo di comodo. Dopo la fatica e la delusione di Perugia, avrei potuto starmene in disparte, in una zona di comfort elettorale, assistendo a questa contesa con la consapevolezza che ci sono tanti candidati strutturati. Ci sono candidati che pensano a questo appuntamento da cinque anni. Con grandi risorse, con grande impegno e con grandi aspettative. Ma chiunque abbia accumulato un’esperienza come la nostra, ha il dovere di riversare le proprie competenze al servizio della comunità regionale. Non una scelta comoda, ma una candidatura di servizio”. E rincara la dose: “Perchè la politica non può essere solo calcolo. “Mi conviene, partecipo; non mi conviene, guardo da casa”. Deve essere “servizio” e deve essere anche “sogno”. Dovremmo ricordare il sapore antico della politica, quello che troppo spesso, quando si arriva al semi-professionismo, si perde”. Ed è difficile che un uomo della politica e delle lettere con l’esperienza di Varasano, invii ambasciate senza destinatari specifici.
Ha parlato senza mezzi termini per 6 minuti, riservando l’ultimo alla questione politica. “Abbiamo un’opinione positiva di quanto è stato realizzato in questi cinque anni di governo regionale del centrodestra. La messa in funzione dell’aeroporto, il riordino delle società partecipate, l’immagine stessa dell’Umbria. Sfregiata nel 2019 (si riferisce allo scandalo sui concorsi truccati nella sanità umbra, che portò alle dimissioni la presidente della Regione Catiuscia Marini, in quota Pd) e ricostruita in questi anni, tanto da fare della nostra terra una delle più appetibili a livello nazionale. poi però, tanto sarà da fare e tanto da correggere”. In conclusione: “Affronterò questa campagna elettorale con leggera solidità. La leggerezza, per donarsi senza calcolo; la solidità, per intraprendere ogni cammino con la massima serietà”. Moderato, civico. Con l’anima rock.