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martedì, Novembre 18, 2025

Bracconaggio, catturavano e torturavano cardellini: un arresto e oltre 270 uccelli sequestrati
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Un’operazione straordinaria contro il bracconaggio ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale attiva in Campania e specializzata nella cattura e nel commercio illegale di cardellini, piccoli uccelli canori molto richiesti sul mercato nero. L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e condotto dalla Polizia Metropolitana di Napoli con il supporto delle guardie venatorie e zoofile della Lipu, ha portato a un arresto in carcere, uno ai domiciliari e diverse misure restrittive nei confronti di altri indagati.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la banda operava con base a Poggiomarino (Napoli), ma aveva contatti e attività in tutto il territorio campano. Gli inquirenti contestano ai sette principali indagati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla cattura e al commercio illegale di fauna selvatica. Sono state inoltre effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di oltre 40 persone tra le province di Napoli, Salerno, Caserta e Avellino.

Durante l’operazione sono stati sequestrati 270 cardellini, di cui 40 già liberati. Molti degli esemplari erano accecati, malnutriti o tenuti in gabbie buie per stimolare il canto e aumentarne il valore commerciale. Alcuni rapaci, come gheppi e altre specie protette, finivano nelle reti dei bracconieri per errore e venivano uccisi brutalmente.

Secondo gli investigatori, gli animali venivano catturati con reti e trappole illegali, poi venduti o smistati ad altri intermediari. Il valore di mercato poteva raggiungere fino a 8.000 euro per singolo esemplare, in base alle capacità canore.

Fa impressione leggere della crudeltà e delle azioni senza scrupoli dei protagonisti in negativo di questa vicenda – ha commentato Alessandro Polinori, presidente della Lipu-BirdLife Italia – che non solo si sono appropriati di un bene collettivo, ma hanno anche esercitato grande violenza sugli animali per trarne profitto illegale. Siamo fieri di aver supportato questa operazione con le nostre guardie volontarie e auspichiamo che vengano comminate sanzioni adeguate.”

Polinori ha inoltre espresso gratitudine alla Procura di Torre Annunziata e alla Polizia Metropolitana di Napoli “per la determinazione e l’impegno volti all’affermazione della legalità e alla salvaguardia della natura”, ricordando che “alle sacche di illegalità ancora diffuse fa da contraltare la presenza attiva di istituzioni, forze dell’ordine e società civile”.

Alcuni dei cardellini sequestrati saranno curati presso centri di recupero, mentre altri, a causa delle lesioni riportate o della perdita della vista, non potranno più essere reintrodotti in natura.

L’operazione, ancora in corso per gli approfondimenti investigativi, rappresenta uno dei più importanti interventi degli ultimi anni contro il bracconaggio ornitologico nel Sud Italia, un fenomeno che continua a minacciare la biodiversità e a generare traffici illegali di grande valore economico.

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