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martedì, Novembre 18, 2025

Ponte sullo Stretto, arriva lo stop dalla Corte dei Conti
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La Corte dei Conti ha bloccato la delibera del CIPESS – il Comitato interministeriale che approva e finanzia i grandi progetti pubblici – relativa al Ponte sullo Stretto di Messina, negandole il visto di legittimità. La decisione ferma, almeno per ora, l’iter amministrativo dell’opera da 13,5 miliardi di euro e apre un nuovo fronte di tensione tra Governo e organi di controllo.

Le principali associazioni ambientaliste – Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e WWF Italia – hanno accolto il pronunciamento come una conferma delle criticità da loro più volte segnalate sul piano ambientale, economico e procedurale. “Il primo soggetto terzo che si pronuncia sul Ponte lo boccia”, hanno dichiarato in una nota congiunta, sostenendo che la Corte avrebbe riconosciuto “coperture economiche incerte, stime di traffico non affidabili e carenze nella conformità alle norme ambientali e antisismiche”.

Secondo le organizzazioni, la decisione tutelerebbe “le tasse dei cittadini”, destinate a un’opera che – a loro giudizio – “non sta in piedi dal punto di vista progettuale”. Le associazioni ricordano di aver presentato alla Corte due memorie nelle scorse settimane, in cui segnalavano presunte irregolarità legate alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA) e di Valutazione di incidenza (VInca), all’utilizzo dei motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (IROPI) e alla mancanza di una gara internazionale per l’assegnazione del progetto.

Tra i rilievi citati nel comunicato figurano anche l’assenza del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dell’Autorità dei Trasporti, la mancanza di studi sismici completi e l’incertezza sui costi reali dell’opera, che secondo le associazioni potrebbero aumentare rispetto alla cifra iniziale prevista.

Le stesse organizzazioni parlano inoltre di “reazioni scomposte del Governo” nei confronti della magistratura contabile, definendo il caso “un’anomalia costituzionale”. In caso di una decisione dell’esecutivo di procedere comunque con l’opera, Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF preannunciano la possibilità di ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, invocando la tutela delle norme comunitarie su ambiente, concorrenza e gestione delle risorse pubbliche.

La decisione della Corte dei Conti arriva in un momento cruciale per il progetto del Ponte sullo Stretto, considerato dal Governo un’infrastruttura strategica per la mobilità tra Sicilia e Calabria, ma da anni al centro di un acceso dibattito tecnico, politico e ambientale.

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