14 C
Los Angeles
lunedì, Maggio 20, 2024

Iran, morte Raisi: il cordoglio da Hamas agli Houthi

(Adnkronos) - ''Dolore e tristezza'' sono i...

Iran, morto Raisi: Mokhber presidente ad interim e capo del governo

(Adnkronos) - Primo vice presidente dell'Iran dal...

Herpes zoster tra falsi miti e lacune, 2 su 10 non conoscono la malattia
H

La striscia

(Adnkronos) – Almeno 2 persone su 10 non sanno cosa sia il Fuoco di Sant'Antonio e una su 2 dice di saperne poco. Eppure, quasi 2 su 3 conoscono altri che ne hanno sofferto e il 12% l'ha addirittura avuto. Sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio globale promosso da Gsk in occasione della Shingles awareness week, settimana internazionale di sensibilizzazione sull'Herpes zoster (26 febbraio-3 marzo), una campagna condotta dall'azienda farmaceutica in collaborazione con la Federazione internazionale sull'invecchiamento (Ifa). Obiettivo: aumentare la consapevolezza e affrontare la mancanza di conoscenze sui rischi e sull'impatto dell'Herpes zoster. L'indagine online ha intervistato 3.500 adulti di età pari o superiore a 50 anni provenienti da 12 Paesi (Cina, Stati Uniti, Germania, Brasile, Giappone, Regno Unito, Australia, Italia, Corea del Sud, India, Canada e Portogallo), valutando la comprensione degli intervistati sull'Herpes zoster, su cosa può scatenarlo e sul suo impatto sulla vita delle persone. Ciò che preoccupa è che nuovi dati suggeriscono che molti adulti a partire dai 50 anni fraintendono aspetti importanti della malattia, compreso il modo in cui può svilupparsi. I risultati del sondaggio condotto tra il 16 e il 18 agosto 2023 e presentati questa mattina in conferenza stampa, svelano il basso livello di conoscenza della malattia in Italia e nel mondo. Come si manifesta e chi rischia di più? Su questo punto gli italiani sono promossi con riserva: l'eruzione cutanea dolorosa è il segno chiave per il 76% degli intervistati, per il 63% è anche pruriginosa. Il 38% parla genericamente di dolore ai nervi. Sulle età a rischio c'è confusione: il 41% colloca la comparsa del quadro soprattutto tra i 50 e i 70 anni, mentre il 40% pensa che lo Zoster possa insorgere ad ogni età. Il 7% pensa siano a rischio soprattutto gli over 70. Alla domanda 'perché la malattia si manifesta?', il 58% ha risposto che il virus si trova già nel corpo. Per uno su 5 compare per "contagio" diretto da parte di un altro, dalla ripetizione della varicella (16%), dalla presenza di casi in famiglia (12%). La paura del contagio, in particolare, è vissuta dal 43% delle persone che considera il virus molto o comunque piuttosto contagioso, alimentando lo stigma. Va meglio sul fronte della prevenzione. Il vaccino – emerge dall'indagine – viene considerato una valida modalità di prevenzione per il 62% degli intervistati, ma il 30% non ne conosce la disponibilità e per 8 persone su 100 il Fuoco di Sant'Antonio non è prevenibile. In ogni caso, con un'apparente dissonanza, il 76% degli intervistati pensa che vaccinarsi sia il modo migliore per prevenire il virus. Sul rischio percepito, invece, bocciatura totale per gli italiani interpellati: solo il 10% degli intervistati considera molto probabile sviluppare la malattia nel corso della vita. Più di una persona su 3 (36%) pensa che sia piuttosto o del tutto improbabile. Perché si pensa di essere immuni? Il 24% non ha mai avuto il Fuoco di Sant'Antonio, il 26% perché ha avuto la varicella, il 27% non ha avuto casi in famiglia. Solo una persona su 10 pensa alla protezione legata alla vaccinazione.  Non va meglio anche negli altri Paesi coinvolti nel sondaggio: su scala internazionale il virus è considerato "contagioso". Il 55% degli intervistati ritiene che "si possa prendere l'Herpes zoster da qualcuno che ne è affetto". In realtà non può essere trasmesso da persona a persona – come altre malattie trasmesse per via aerea tra cui il Covid-19 – ma è causato da una riattivazione del virus Varicella zoster (Vzv), lo stesso che causa la varicella. Se una persona non ha mai avuto la varicella prima, potrebbe contrarla in seguito a contatto con un soggetto con Herpes zoster. Il virus rimarrà quindi dormiente nel sistema nervoso e potrebbe svilupparsi come Herpes zoster quando l'avanzare dell'età o malattie debilitanti riducono la forza del sistema immunitario. Ancora: il 39% degli intervistati ritiene che "non sarebbe possibile sviluppare l'Herpes zoster se l'hai già avuto". Il virus, invece, è presente nella maggior parte degli adulti che abbiano almeno 50 anni. La maggior parte delle persone che sviluppano l'Herpes zoster lo hanno solo una volta; tuttavia, è possibile sviluppare il virus più di una volta nella vita.  Promossi e bocciati anche in Europa: solo uno su 2 sa definire di cosa si tratta. Non solo: il 70% degli intervistati riconosce come sintomi l'eruzione cutanea dolorosa, il 60% l'eruzione cutanea pruriginosa, il 47% le vesciche sulla pelle, il 37% il dolore ai nervi. Stando all'indagine, la fascia d'età che ha maggiori probabilità di sviluppare l'Herpes zoster sono gli adulti tra i 50-70 anni. Il 26% non sa per quanto tempo possono durare i sintomi e quindi non conosce la nevralgia post-erpetica e il 72% considera l'infezione contagiosa (forse si riferisce soprattutto alla varicella) . Ma non è tutto: una persona su 2 pensa che lo zoster sia un virus che la maggior parte delle persone ha già nel proprio sistema nervoso; il 48% pensa sia genericamente possibile prevenire il virus. Il 60% ritiene che sia prevenibile con la vaccinazione, però solo l'11% ne rileva l'efficacia e pensa di essere a basso rischio di contrarre l'Herpes zoster perché vaccinato. Inoltre, il 47% degli intervistati pensa sia fondamentale una dieta sana ed equilibrata, il 36% fare esercizio ogni settimana, 48% avere una buona igiene personale, il 31% che sia importante ridurre il livello di stress mentre. Infine, uno su 4 è convinto che una volta preso lo zoster non sia possibile contrarlo di nuovo e uno su 5 pensa che lo zoster sia innocuo. Da qui l'impegno di Gsk, come ricorda Sara De Grazia, responsabile medico scientifico Gsk area vaccini: "L'Herpes zoster – spiega – è una malattia infettiva scatenata dalla riattivazione del virus che causa la varicella. Il 90% degli adulti ha già contratto il virus della varicella quindi è potenzialmente a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant'Antonio. Occorre pertanto maggior informazione sull'Herpes zoster, sulla nevralgia post-erpetica che rappresenta la sua principale complicazione e sulle possibilità di prevenzione grazie alla vaccinazione. Oggi è a disposizione un vaccino che consente di prevenire questa patologia, che può avere un profondo impatto sulla vita delle persone e delle loro famiglie. Per questo è importante che la popolazione adulta, e in particolare i soggetti fragili e a rischio, si rivolgano al proprio medico di fiducia per avere indicazioni su come riconoscere, comprendere e ridurre il rischio di sviluppare questa malattia debilitante". Per Cittadinanzattiva, infine, "siamo di fronte ad una malattia che finalmente oggi è facile da prevenire nell'adulto anziano e fragile. Essere protetti è un diritto da rivendicare per la propria salute, ma anche un dovere verso il resto della comunità. Gli over 65 di oggi rappresentano in Italia il 23% della popolazione. Evitare malattie prevenibili in queste persone significa tutelarne la salute, contribuire al benessere della società ed evitare costi di ospedalizzazione e trattamento evitabili, liberando risorse da investire in altre aree prioritarie". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

FLASH

Le ultime

Festival lavoro: oltre 21mila euro donati per famiglie vittime crollo di via Mariti a Firenze

(Adnkronos) - Un totale di 21.651,75 euro donati per le famiglie delle vittime del crollo di via Mariti a...

Forse ti può interessare anche

Ricevi il notiziario ogni mattina nella tua casella di posta. La tua biodiversità quotidiana!

Italiaambiente24: un luogo, la sintesi. Dal lunedì al venerdì.

Grazie per esserti iscritto a Italiaambiente24!

A partire dalla prima edizione utile, riceverai il notiziario nella tua casella di posta.