Da Rotterdam arrivano tre gorilla a Fasano. Ecco cosa sappiamo
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La striscia

Non se ne hanno molte, ma alcune certezze sulla novità che riguarda l’arrivo dei gorilla allo Zoosafari di Fasano, ci sono. E si tratterebbe ancora dell’unico parco zoologico italiano ad ospitare il Gorilla gorilla gorilla, ovvero la sottospecie di pianura occidentale. Criticamente minacciata di estinzione, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ne registra un continuo declino nell’unico habitat forestale in cui ancora sopravvive tra Congo, Gabon e Camerun.

Il 7 marzo scorso è stato lo Zoo di Rotterdam stesso a comunicare sulla propria pagina Facebook che tre dei suoi esemplari sarebbero partiti alla volta del sud Italia “all’inizio della prossima settimana”. Ne consegue che tra l’11 e il 16 marzo, Tamani, Tonka e Thabo sarebbero dovuti essere già arrivati allo Zoosafari di Fasano, in provincia di Bari. Che sta aggiornando i propri visitatori con alcune foto postate sui social, con scatti di alcuni dettagli del reparto rinnovato e ampliato in cui saranno accolti. Un reparto che già nel 2020 la struttura zoologica dichiarava essere esteso circa 600 metri quadrati e riservato a Riù, il gorilla che ha abitato a Fasano sin dal 1994. Dove già prima della ristrutturazione che ora accoglierà i gorilla olandesi, erano presenti “alberi sempre accessibili insieme a tronchi e “castelli” di legno su cui arrampicarsi, con una cascata ad acqua corrente dove fare il bagno, con prato verde piantumato di essenze speciali da cui può “brucare” ad libitum”, come si legge in una nota del parco stesso.

Massimo riserbo tuttavia da parte del parco zoologico italiano sui nuovi ospiti. Si sa solo che che tutto sta proseguendo secondo la tabella di marcia. “Siamo tutti pronti e abbiamo seguito alla lettera tutte le indicazioni dell’EEP program (ex situ program) di EAZA, l’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari, che ha valutato e deciso non solo l’assegnazione degli esemplari ma anche i criteri strutturali che avrebbero dovuto accogliere gli animali” sono le uniche parole che abbiamo potuto apprendere. Si legge in una nota dello Zoo di Rotterdam: “Dopo una recente ristrutturazione, sia le aree interne che quelle esterne del parco zoologico italiano soddisfano i severi requisiti sia dello zoo di Rotterdam che dell’EAZA. Ed è un bel posto in cui trasferirsi per una madre con la sua prole. Complice anche il clima generalmente bello, nella loro nuova casa, i tre avranno tutto per sentirsi subito accolti”. E aggiunge la nota: “Non appena il coordinatore europeo della specie avrà trovato un silverback adatto, questo piccolo gruppo potrà fondare una nuova famiglia”.

Lo scorso anno Thabo, l’ultimo figlio di Tamani, ha compiuto 8 anni

Probabilmente la mamma Tamani, sua figlia Tonka di 11 anni e suo figlio Thabo di 9, nel momento in cui scriviamo si stanno già ambientando in Puglia. Già ampiamente conosciuti e apprezzati in Olanda, presto saranno raggiunti dagli appassionati di ogni età anche in Italia ma non è dato sapere quando. E Riù, il gorilla che già abitava a Fasano e che oggi dovrebbe avere circa 50 anni? Sta bene e sembra che anche per lui siano in serbo grandi novità.

PERCHÉ OSPITARE UNA SPECIE MINACCIATA DI ESTINZIONE IN UN PARCO ZOOLOGICO – L’ultimo studio pubblicato su Biological Reviews ha dimostrato che, delle oltre 71.000 specie analizzate – tra mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci -, il 48% sta subendo un declino della popolazione, mentre il 49% è stabile e solo il 3% è in crescita. Il che dipinge “un quadro notevolmente più allarmante” per la biodiversità globale rispetto alle stime di conservazione della IUCN. Tutti i più grandi progetti di reintroduzione in natura di specie in declino irreversibile o estinte, passano attraverso la gli esemplari allevati nei parchi zoologici. E questo significa molto spesso che sia la prole di una coppia riproduttiva ad affrontare il viaggio verso una nuova vita selvatica. I progetti scientifici che prevedono la reintroduzione in natura di esemplari ospitati nei parchi zoologici sono complessi, da sviluppare su lunghi periodi e richiedono ingenti fondi. Per questo, ma anche perché molto spesso nelle aree di origine non sono venute meno le cause di scomparsa, non sempre è possibile riportare una specie in natura. Dove peraltro, ricordiamo, ogni individuo va incontro ad un’alto tasso di mortalità. Nel frattempo esistono i programmi di conservazione europei, come quello in cui sono inseriti i tre gorilla giunti a Fasano. I quali gestiscono le popolazioni ospitate in ambiente controllato, garantiscano che non si abbia un sovrannumero e presidiano le linee genetiche per scongiurare l’ibridazione degli esemplari. E’ così che ci si prepara ad un possibile nefasto futuro durante il quale potremmo vedere scomparire specie che oggi vengono classificate come minacciate di estinzione.

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