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Marevivo, via la cannuccia dal drink: la mappa di chi ha aderito sulle spiagge
M

La striscia

Elena Livia Pennacchioni
Elena Livia Pennacchioni
Vedo il mondo da 1 metro e 60, l'altezza al garrese del mio Attila. Sono l'addetta stampa della biodiversità, romana di nascita e veronese d'adozione, ma con il cuore ha in Umbria. Scrivo di animali, piante e qualche volta di come l'uomo riesce a salvarli!

Sulle coste europee, tra i primi 5 rifiuti raccolti, ci sono le cannucce. E l’Italia, bagnata per 7.500 chilometri dal mare, ad ogni stagione balneare rischia di diventare un vero e proprio deposito di plastica. Ma qualcosa si sta muovendo e il cambiamento, sembra venire proprio da chi la spiaggia la vive tutti i giorni. Dopo aver sollecitato i palazzi della politica con una lettera aperta al Ministro Costa perché si facesse promotore dell’abbandono della plastica usa e getta e dopo aver lanciato l’hastagh #ecocannucce, Marevivo prosegue la sua battaglia per un mare libero dall’inquinamento.
“Nella nostra corsa verso un mondo libero dalla plastica monouso – spiega Rosalba Giugni, presidentessa di Marevivo – siamo partiti proprio dalla necessità di eliminare l’uso delle cannucce, presenze silenziose dei nostri drink in particolare d’estate. Abbiamo lanciato l’appello a chi poteva fare davvero qualcosa per cambiare questo meccanismo e abbiamo avuto una ottima risposta da molti stabilimenti balneari che hanno deciso di smettere di distribuire cannucce in plastica ai clienti, che sostituiranno nei bicchieri con frutta ed erbe aromatiche (qui sotto la mappa completa). Non solo, ma spiegheranno anche ai consumatori perché sia importante rinunciare ad usarle per ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente”. Tra chi ha rinunciato in favore degli ecosistemi marini il Consorzio Costa Smeralda, Vyta, il gruppo Caronte Tourist e La Compagnia dei Caraibi.

Quello delle cannucce in plastica è un impatto letteralmente letale per la fauna marina: le cannucce in plastica entrano nelle narici della tartarughe e sminuzzandosi in pezzi più piccoli, vengono ingerite da uccelli, pesci e mammiferi. Si stima che nel 71% degli uccelli marini e nel 30% delle tartarughe sia stata ritrovata plastica nello stomaco che ne mette a rischio la salute e talvolta ne provoca la morte.
“In tutto il mondo si utilizzano quotidianamente più di un miliardo di cannucce”, conclude Giugni. “Si usano per soli 20 minuti ma restano nell’ambiente per sempre. Chiediamo a tutti, ma in particolare in questa stagione agli stabilimenti balneari, di rinunciare totalmente o di utilizzare cannucce biodegradabili, compostabili o in vetro, acciaio o bambù. Basta un piccolo gesto, eliminare il superfluo e preferire soluzioni più sostenibili per combattere l’impatto dell’inquinamento marino”.

Per aderire alla campagna tutte le informazioni qui.

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