È stato finanziato dalla Regione Lazio il progetto del Parco regionale dei Castelli Romani in collaborazione con aziende locali, per sviluppare un modello di economia circolare nelle filiere olivoleica e vitivinicola, presentato lo scorso ottobre 2018 in risposta all’avviso pubblico regionale “Sostegno alla Qualificazione Apea”. Il finanziamento ricade all’interno del POR FESR Lazio 2014-2020 azione 3.1.2 “Aiuti agli investimenti per la riduzione degli impatti ambientali dei sistemi produttivi”, sub-azione: “Riconversione delle aree produttive in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA)”, dell’Asse prioritario 3 – Competitività”.
“L’APEA – spiega l’ente parco – costituita da imprese del nostro territorio, consentirà il riciclo degli scarti di lavorazione (es. potature, sansa, nocciolino, vinacce) per la produzione di biometano che verrà utilizzato per i mezzi delle aziende costituenti l’APEA ed inoltre per i mezzi del Parco dei Castelli Romani, riducendone drasticamente l’impatto ambientale, in particolare la produzione di CO2 prodotta dai veicoli circolanti nel nostro territorio”.
“Siamo riusciti a cogliere questo primo importante risultato – dichiara il Presidente Ing. Gianluigi Peduto – che, attraverso il finanziamento ottenuto, ci consentirà di avviare uno studio di fattibilità volto a sviluppare nel settore agricolo locale un’economia circolare competitiva e sostenibile. Si apre così un nuovo capitolo legato alla tutela ambientale dove l’economia circolare sarà la protagonista aumentando la produttività attraverso la razionalizzazione delle materie prime, con una ricaduta positiva sul consumo energetico e di conseguenza sul cambiamento climatico in atto”. L’APEA “Castelli Romani” mira ad estendere la propria compagine, attraverso l’azione di sensibilizzazione e informazione che verrà operata dal Parco dei Castelli Romani, sulle circa 500 aziende che coltivano viti e olivo. A regime è prevista una produzione di biometano pari a 660.000 mc, con un potenziale risparmio di oltre 540 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) ed una riduzione di circa 1.300 tonnellate di CO2.