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L’assalto alla montagna continua: un 5 stelle luxury in vista a Passo Giau, piene Dolomiti
L

La striscia

Vogliamo dire ai proponenti del famigerato impianto sciistico sul Terminillo, basato su disboscamenti di faggete secolari, flusso turistico inesistente, e neve finta creata con acqua dolce delle falde da trasformare e pompare tramite massiccio impiego di energia, di stare tranquilli. Ci teniamo anche a rassicurare i proponenti dell’albergo multipiano ai Pantani di Accumoli, una cattedrale nel deserto pronta a devastare uno dei SIC/ZPS più incontaminati dell’Appennino centrale. Ci stringiamo anche attorno ai simpatici ragazzotti che hanno di recente proposto la creazione – udite udite – di impianti sciistici sui Monti della Laga. Vogliamo dirvi che non siete soli. Anche al nord Italia c’è gente come voi, che ragiona come ragionate voi. Altri progetti fatiscenti bollono in pentola, non ancora nati e già obsoleti, pronti ad arricchire i già ricchi ai danni di tutti quanti noi.

Regioni diverse, stesso copione. Nel cuore delle Dolomiti, ai piedi del Monte Nuvolau (2.575 mt), si trova il magnifico valico alpino del Passo Giau, un paradiso che collega Colle di Santa Lucia e Selva di Cadore a Cortina d’Ampezzo. Ma qualcuno ha pensato bene di devastarlo per sempre. Per quale motivo, del resto, dovremmo voler risparmiare uno dei pochi paradisi rimasti intatti nel nostro paese? E perché utilizzare le strutture ricettive già esistenti nel luogo? Non avrebbe senso. Meglio costruire un nuovo albergo a 5 stelle Luxury, di 40 mila metri cubi. Un ecomostro proposto e finanziato dalla holding russa Tsara Holding Limited, con sede – tanto per cambiare – nel paradiso fiscale di Cipro. Per rendere l’idea, parliamo di una costruzione grande come tre edifici di almeno sette piani ciascuno. O, se preferite, come settanta appartamenti. In mezzo a un passo dolomitico. In-mezzo-a-un-passo-dolomitico. E poco importa se il già esistente albergo-rifugio, che conta ben 17 stanze, è abbandonato da dieci anni perché non ci sono turisti. Meglio intanto moltiplicare per dieci volte la sua attuale dimensione, poi vedremo cosa farne.
Driade – Per Fare un Albero si unisce all’appello “Salviamo Passo Giau dal cemento”, lanciato da Italia Nostra (Sez. Veneto e Belluno), Mountain Wilderness Italia, WWF Veneto Sezione Regionale, CAI Veneto, Peraltrestrade Dolomiti e Gruppo Promotore Parco del Cadore, Europa Verde – Verdi, e destinato a Regione del Veneto, Provincia Di Belluno, Comune di Colle Santa Lucia, Soprintendenza area metropolitana Venezia e province Belluno Padova Treviso, Dolomites UNESCO.

In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, dove alla devastazione ambientale si unisce la totale assenza di scrupoli di affaristi affamati di denaro, abbiamo il dovere di rimanere lucidi. E ben informati.

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