“La Provincia di Bolzano persevera nella sua politica venatoria nella gestione dell’ambiente, che ogni anno porta grandi regali ai cacciatori e comporta l’uccisione di migliaia di animali selvatici”. E’ quanto annuncia la LAV in una nota commentando il piano di uccisione dei cervi all’interno del Parco dello Stelvio che dovrebbe prendere avvio da lunedì prossimo. Stando alla decisione della Provincia infatti, si apprende che “la popolazione di cervi nel Parco dello Stelvio è eccessivamente numerosa e deve essere regolata”. “Allo stesso tempo però – fa sapere la LAV – la stessa Provincia, richiamando pretestuosamente la tutela dell’allevamento, vorrebbe dare mano libera alle uccisioni dei lupi sul proprio territorio, i naturali predatori dei cervi che con la loro azione contribuiscono a tenerne sotto controllo il numero. Due posizioni in netta contraddizione tra di loro.
“Ovviamente, come sempre accade in questi casi, saranno i cacciatori, con i loro fucili, spesso molto simili a quelli da guerra, ad intervenire per ripristinare gli equilibri naturali decisi sulle scrivanie dei dirigenti dell’Ente Parco dello Stelvio – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici e aggiunge – questa azione si configura come una delle tante regalie nei confronti dei cacciatori altoatesini ai quali le varie Amministrazioni provinciali li hanno da sempre abituati”.
L’uccisione dei cervi, oltre ad essere un atto inutile e di violenza inaudita, avrà come effetto secondario quello di costringere i lupi a rivolgersi verso altre prede, che potrebbero proprio essere gli animali che pascolano in alpeggio. “Dunque gli allevatori che dovessero subire predazioni, sapranno a chi rivolgersi – conclude Vitturi – la dissennata gestione degli animai selvatici affidata alle avide mani dei cacciatori, si ritorcerà contro gli stessi enti provinciali che l’hanno decisa!”.